Il conduttore televisivo britannico Piers Morgan è pronto a scommettere un miliardo di sterline che il Genio svizzero non lascerebbe neppure un game alla Pantera americana. Come fece il leggendario Tilden con la Diva Lenglen negli anni’ 20
6-0 6-0, e per 100 volte di fila
E voi, ci scommettereste? E quanto? Piers Morgan, ad esempio, il conduttore del popolarissimo show televisivo inglese Good Morning Britain su ITV, sul fatto che Roger Federer potrebbe battere Serena Williams 6-0 6-0 – e per 100 volte di fila, se solo lo volesse… – è pronto a scommetterci un miliardo di sterline. O almeno così ha sostenuto proprio in tv, sfidando la sua co-conduttrice Susanna Reid – che però ha declinato l’invito: «non ho tanti soldi». Morgan è uno che con le spese non ci va leggero, per il suo party di Natale secondo il Sun ha speso 4200 sterline per offrire 60 bottiglie di champagne Bollinger agli ospiti, ma un miliardo di sterline (893 milioni di euro) non sono una cifra verosimile. Resta il quesito: potrebbe Roger Federer non lasciare nemmeno un game a quella che la Associated Press ha appena nominato Atleta del decennio?
Il leggendario Karsten Braasch, uno che fumava un pacchetto di sigarette al giorno (e non lesinava sulla birra), nel 1998 agli Australian Open rifilò, sempre per scommessa, un 6-2 a sister Venus e un 6-1 proprio a Serena Williams – e se vi ricordate di come serviva Braasch, una barzelletta biomeccanica che nemmeno il ragionier Filini, capirete l’entità della batosta. Serena allora non era ancora Serena, ma quasi; Braasch, invece, era già abbondantemente il numero 203 del mondo.
Le altre, memorabili “battaglie dei sessi”
Di battaglie dei sessi ce n’erano state molte altre prima. Tutti conoscono quella leggendaria di Houston nel 1973 fra quel fenomeno di Bobby Riggs e Billie Jean King (vinse nettamente Billie Jean, ma dopo che l’over 50 Riggs aveva suonato Margaret Court, e i sospetti di un risultato ‘aggiustato’ si sono addensati con il passare degli anni), o si ricordano del Connors-Navratilova del ’92, quando il 40enne Jimbo vinse 7-5 6-2 dopo aver piazzato – come ha scritto nel suo libro The Outsider – una scommessa da un milione di dollari sul fatto che non avrebbe ceduto più di 8 game.
La prima però risale addirittura al 1888, fra i due idoli di allora, Ernst Renshaw (7 titoli ai Championships) e Lottie Dod: Renshaw, uno che nei match ad handicap e nelle sfide dispari ci sguazzava, giocò con un handicap di 0-30 e mollò un set (2-6 7-5 7-5) ala più giovane vincitrice di sempre di Wimbledon (15 anni). Nel 1922 a Saint Cloud – e qui il precedente dal punto di vista del punteggio è più ghiotto – il Federer di allora, Bill Tilden, strapazzò la serena Williams di quell’epoca, la solitamente imbattibile Suzanne Lenglen, proprio con un eloquente 6-0 («Qualcuno ha vinto 6-0 – rispondeva Suzanne a chi le chiedeva notizie dell’infortunio – ma non ricordo chi è stato…»).
A cavallo fra anni ’20 e ’30 Helen Wills riuscì a sorprendere un paio di colleghi non proprio illustrissimi, Phil Neer ed Elmer Griffin, e levò un set al grande Bill Johnston, mentre nel 1936 Bunny Austin pareggiò con Dorothy Round: aggravato da un handicap di 15-30 perse il primo set 7-5 e vinse 8-6 il secondo; poi il match, sollevando qualche dubbio, fu interrotto.
Molto più recentemente, nel 2003, Yannick Noah ha battuto in tre set Justin Henin, e Novak Djokovic con un handicap di 0-30, ha perso – parola grossa… – 3-2 contro Na Li: ma più che di battaglie si è trattato di show para-circensi.
Una sfida fra il Genio e la Pantera, insomma, si infilerebbe in un filone nobile e ben frequentato, ma chissà se si farà mai. E comunque, voi, quanto scommettereste? E su che punteggio?