L’altoatesino è numero 37 dopo la vittoria a Sofia, mentre al femminile Sabalenka entra in top-10

Tre italiani nei primi 40

Jannik Sinner approda tra i migliori 40 giocatori al mondo. Ciò che ha fatto a Sofia è sotto gli occhi di tutti e ora anche il ranking – nonostante il congelamento per via della pandemia – sta iniziando ad avere i giusti contorni. L’allievo di Riccardo Piatti è il quarto tennista italiano dopo Berrettini, Fognini e Sonego: sono dunque 4 i giocatori nei primi 40 al mondo per l’Italia. La leadership ovviamente non cambia e resta in mano a Djokovic che proverà ad allungare aggiudicandosi le Atp Finals in corso di svolgimento questa settimana. Tra gli azzurri nei primi 100 troviamo anche Stefano Travaglia, Salvatore Caruso, Marco Cecchinato e Gianluca Mager.

IL RANKING ATP AGGIORNATO

  1. Novak Djokovic 11830
  2. Rafael Nadal 9850
  3. Dominic Thiem 9125
  4. Daniil Medvedev 6970
  5. Roger Federer 6630
  6. Stefanos Tsitsipas 5925
  7. Alexander Zverev 5525
  8. Andrey Rublev 3919
  9. Diego Schwartzman 3455
  10. Matteo Berrettini 3075

17. Fabio Fognini 2400
33. Lorenzo Sonego 1568
37. Jannik Sinner 1444
74. Stefano Travaglia 869
76. Salvatore Caruso 843
80. Marco Cecchinato 828
99. Gianluca Mager 725

Sabalenka supera Serena

I cambiamenti al femminile arrivano grazie all’ultimo torneo giocato in quel di Linz. In Austria ha trionfato la solita Aryna Sabalenka, capace di prendersi il suo secondo titolo di fila dopo quello di Ostrava. In finale ha battuto la compagna di doppio e amica Elise Mertens, superando di fatto Serena Williams. L’americana chiude il suo 2020 fuori dalla top-10. Resta invece leader Ashleigh Barty davanti a Halep.

IL RANKING WTA AGGIORNATO

  1. Ashleigh Barty 8717
  2. Simona Halep 7255
  3. Naomi Osaka 5780
  4. Sofia Kenin 5760
  5. Elina Svitolina 5260
  6. Karolina Pliskova 5205
  7. Bianca Andreescu 4555
  8. Petra Kvitova 4516
  9. Kiki Bertens 4505
  10. Aryna Sabalenka 4220
  11. Serena Williams 4080

75. Camila Giorgi 958
84. Martina Trevisan 879
95. Jasmine Paolini 785