Lo spagnolo si impone con il punteggio di 7-5 1-6 6-3 dopo 2 ore e 49 minuti di battaglia

È la sesta finale a Roma tra Novak Djokovic e Rafael Nadal, i quali hanno vinto 14 delle ultime 16 edizioni del torneo. È dal 2005 che almeno uno dei due si trova in campo il giorno della finale. Nole, in particolare, è alla settima finale qui negli ultimi otto anni, la undicesima in totale negli ultimi 14 anni (5 vinte e 5 perse). Nadal, invece, è alla dodicesima finale in carriera a Roma e detiene uno score impressionante: 9 vinte e 2 perse. Ovviamente, è stato proprio Djokovic l’unico tennista capace di fermarlo in una finale qui e questo è accaduto nel 2011 (con il punteggio di 6-4 6-4) e nel 2014 (in rimonta per 4-6 6-3 6-3). L’ultimo scontro tra i due in finale risale al 2019, quando ad imporsi fu Nadal per 6-0 4-6 6-1. Insomma, si prevedono scintille nella rivalità tennistica in cui si sono giocate più sfide: ben 56, con Novak Djokovic che conduce negli scontri diretti per 29-27. In particolare, il serbo conduce 7-6 negli incontri in finale di un Masters 1000, mentre è lo spagnolo a guidare per 5-3 nelle partite giocate al Foro Italico (3-2 per lui le finali).

La partita inizia con uno splendido rovescio lungolinea di Djokovic, che tiene la battuta con sicurezza. Una grande difesa del serbo porta il secondo game sul 30-30 e arriva subito la prima palla break per lui, annullata da Nadal con lo schema servizio-dropshot. Il numero 1 del mondo, con una smorzata e un lob vincenti, si procura una seconda palla break, annullata dallo spagnolo con una buonissima prima a uscire. Alla fine, il break arriva: dopo 14 minuti, si sono conclusi solo 2 giochi. Il maiorchino, come lecito aspettarsi, non si arrende e sfrutta qualche seconda di troppo di Nole per recuperare lo svantaggio e portarsi sul 2-2. La percentuale di prime in campo torna a salire per il serbo, che torna a vincere un game: il primo set non delude le aspettative e si rileva molto equilibrato. Nel settimo game, si va ai vantaggi per la prima volta sul servizio di Djokovic: un gran passante in caduta del numero 3 del mondo gli procura una ghiottissima palla break, annullata dal serbo dopo uno scambio estenuante, il che gli consente di tenere a fatica la battuta, grazie a una serie di tre punti consecutivi. 43 minuti solo per i primi 7 game: la qualità è stratosferica. Si continua a tenere la battuta, seppur con svariate difficoltà, e quindi Rafa deve servire per salvare il primo set sul 4-5, ma scampa il pericolo risalendo nuovamente da 15-30. Il game spartiacque è l’undicesimo, in cui il numero 3 ATP strappa il servizio all’avversario a casua di un raro errore con il rovescio. Rafa va, dunque, alla battuta per vincere il parziale, si ritrova 0-30, ma recupera e si procura un set point, annulato da Nole grazie ad una splendida smorzata: si va per l’ennesima volta ai vantaggi. Alla fine, la spunta Nadal dopo un set durato ben 74 minuti: 7-5 il punteggio finale.

Il secondo set parte con un altro game lottato, ma conquistato da Djokovic. Lo stesso vale per la testa di serie numero 2: 1-1. Nole sembra perdere un po’ la pazienza nel terzo game e lo spagnolo conquista una palla break, annullata con lo schema servizio-dritto. Dal 40-40, il numero 1 del mondo scaglia due ace e tiene il turno di battuta. Djokovic, nel gioco successivo, si ritrova sullo 0-30 in risposta per la terza volta consecutiva, ma stavolta riesce a procurarsi due palle break e va a segno alla prima occasione. Al contrario di quanto accaduto nel primo set, il 5 volte campione di Roma riesce a confermare il break e piazza l’allungo:4-1. Per la prima volta nel match, abbiamo tre giochi di scarto tra i due giocatori. Nadal, infatti, sembra accusare il colpo e concede due palle del doppio break, prontamente sfruttate dal serbo che, avanti 5-1, si guadagna due chance di servire per portare la partita al terzo. Lo spagnolo annulla due set point, ma non il terzo: 6-1 Djokovic che, dopo due ore di gioco, pareggia il conto dei set, grazie ad una serie di 5 game consecutivi.

La reazione di Nadal arriva all’inizio del terzo parziale, con un game di servizio tenuto a 15 e portandosi in vantaggio 15-30 nel successivo turno di risposta. Con un rovescio lungolinea eccezionale, Djokovic tiene il turno di battuta. Entrambi spingono al massimo, il terzo set torna ad essere bello come il primo, grazie ad un Nadal che sembra aver archiviato il momento di crisi del secondo parziale: nessuno vuole mollare. Non a caso, iniziano ad esserci, per la prima volta, dei game relativamente semplici per chi è alla battuta. La tendenza si inverte, però, nel quinto gioco, quando Nole, grazie ad un dritto sopraffino, si porta 15-30 e si conquista due palle break, le prime nel terzo set, non sfruttate per colpa di una reazione di Nadal da vero campione, sottolineata dal suo classico “vamos”: il gioco più bello del match è suo, che sale 3-2. E allora, break mancato, break subito: Nadal strappa il servizio al numero 1 del mondo e vola avanti di un turno di battuta. La vittoria, adesso, sembra vicina, perché il maiorchino sale 5-2. Djokovic deve servire per rimanere nel match, ma il momento non è più favorevole: il serbo salva un match point, tiene il servizio, ma la sconfitta è solo rimandata.

Nadal vince 7-5 1-6 6-3 dopo quasi 3 ore di lotta e conquista il decimo titolo al Foro Italico, 16 anni dopo il primo, vinto nel 2005: Roma, ancora una volta, è sua!