Il torneo di quarta categoria di Roveschella di Sotto è preso di mira dall’ironia di Gene Gnocchi nella sua rubrica Cortocircuito. Novità assoluta dell’ultima edizione, l’introduzione del falco. O comunque di un volatile
Non esistono solo gli Australian Open. Ai primi di gennaio si è svolto a Roveschella di Sotto il torneo di quarta categoria intitolato alla memoria di Bruno Rivaroli, detto ‘Zuckerberg’ perché era diventato miliardario in Australia aggiustando le racchette rotte da Nick Kyrgios, e deceduto durante il torneo di Auckland dell’anno scorso, colpito alla testa proprio da una racchetta lanciata da Nick dopo i quindici matchpoint falliti contro Radu Albot, il moldavo poi vincitore 7-6 al terzo.
Il torneo di Roveschella di Sotto dura dal 12 dicembre al 25 di gennaio e apre la stagione all’aperto, perché siccome non c’è la copertura quella al coperto non esiste, e difficilmente esisterà mai. Quest’anno gli iscritti erano centoventi, così divisi: sette barbieri, che possono giocare solo di lunedì, o la mattina dalle quattro alle cinque; undici metronotte, che possono giocare solo il pomeriggio dalle sedici alle diciassette; ottanta beneficiari del reddito di cittadinanza, che possono giocare sempre; altri 22 affetti da epicondilite cronica, che se perdono hanno già la scusa pronta («ho l’epicondilite»). E uno, che poi sarei io, che ruba i punti.
Il torneo ha mantenuto i pronostici della vigilia che prevedevano la finale fra Gualtiero Giambertoni, l’unico che veniva da fuori, di sessantatre anni, fresco vincitore del torneo over 60 di Raspognano Mella, e Claudio Lorenzon, l’idolo locale, di anni settanta, famoso per essere stato per ben sessantanove anni di seguito Gesù Bambino nel presepio vivente di Roveschella di Sotto. La finale si è disputata sabato 25 gennaio alla presenza delle vitt… pardon, dei parenti dei giocatori, ed è stata trasmessa in diretta dalla piattaforma Rousseau perché il presidente del circolo è un grillino che vota Cinque Stelle da quando Di Battista fa il falegname.
E’ stata la finale che tutti si aspettavano. Lorenzon ha tirato fuori il suo servizio alla Sara Errani, che ha toccato punte attorno ai 18 chilometri orari con la prima, e 11 con la seconda, mentre Giambertoni è stato troppo penalizzato dal vento: siccome ha il parrucchino ha dovuto giocare tutto l’incontro con una mano sulla testa perché non volasse via, e così facendo ha perso il suo proverbiale rovescio a due mani che è l’architrave sulla quale Giambertoni ha costruito i suoi successi. Il risultato di 6-0 6-0 lo ha punito eccessivamente.
Il torneo di Roveschella di Sotto però sarà ricordato per un altro motivo. Per la prima volta infatti è stato usato il falco nei tornei di quarta categoria. L’animale, addestrato da un falconiere, ha svolazzato sul circolo per tutta la durata della finale, ma siccome non è ancora in grado di parlare non è dato sapere il suo parere su alcune palle che Lorenzon ha giudicato fuori, ma che probabilmente, se fosse stato in grado di parlare, avrebbe valutato diversamente.