Il tennis sarà grande protagonista alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi. Potrebbero esserci addirittura sei tennisti portabandiera. E’ scoppiato l’amore per il tennis olimpico.
Il podio di Pechino: Gonzalez è stato portabandiera nel 2008, Nadal e Djokovic li saranno nel 2012

Di Riccardo Bisti – 20 giugno 2012

 
La metamorfosi del tennis olimpico è impressionante. Il rapporto tra i Giochi e il nostro sport è storicamente difficile, perché l’iperprofessionismo del tennis fatica a conciliarsi con lo spirito olimpico. Non è un caso che il tennis sia sparito dal programma olimpico per oltre 60 anni, dal 1924 al 1988 (con due umilianti parentesi come sport dimostrativo, a Città del Messico 1968 e Los Angeles 1984). I critici ricordano un albo d’oro tutt’altro che entusiasmante. Da quando il tennis è tornato a cinque cerchi, in effetti, ci sono state alcune edizioni sottotono. A Seul 1988 si giocarono l’oro Miloslav Mecir e Tim Mayotte. Nel 1992, a Barcellona, Marc Rosset ebbe bisogno di cinque set per battere Jordi Arrese. Poi le cose hanno preso lentamente a cambiare. Ad Atlanta, la finale tra Andre Agassi e Sergi Bruguera ha mascherato un torneo mediocre, in cui si sono giocati il bronzo due singolaristi non straordinari come Leander Paes e Fernando Meligeni (quanti rimpianti per Renzo Furlan, battuto da Paes nei quarti). Nel 2000, Sydney ha vissuto un buon torneo ma ci si ricorda di quell’edizione più per il fidanzamento tra Roger Federer e Miroslava Vavrinec che per l’oro di Kafelnikov su Tommy Haas. Nel 2004 ci fu l’incredibile vittoria di Nicolas Massu su Mardy Fish, mentre solo a Pechino 2008 abbiamo vissuto un torneo degno del suo prestigio, con la vittoria di Nadal su Gonzalez. In Cina c’erano tutti, con Roger Federer gasatissimo per aver vinto l’oro in doppio con Wawrinka.
 
Da torneo “atipico”, quasi un fastidio nel calendario, le Olimpiadi sono lentamente diventate un obiettivo prioritario. Giocare a Wimbledon aiuta, ma non è l’unico fattore. I giocatori sono incredibilmente attratti dal clima olimpico. Forse perché si discosta così tanto dall’ambiente del tennis, che ad alti livelli è fatto di vite privilegiate ma un tantino monotone. Il villaggio olimpico, lo scambio di esperienze ed opinioni con gli atleti delle altre discipline è una scarica di adrenalina che va oltre i calcoli su ranking e prize money. Il binomio Tennis-Olimpiadi funziona sempre di più, e se ne sono accorti i comitati olimpici nazionali che hanno un tennista di vertice. Nel 2008, gli unici tennisti portabandiera alla cerimonia inaugurale furono Roger Federer e Fernando Gonzalez, mentre nel 2012 ne abbiamo già tre sicuri, ma ce ne saranno altri. Rafael Nadal è stato scelto dalla Spagna, Novak Djokovic dalla Serbia e Maria Sharapova dalla Russia. Quest’ultima era talmente felice da comunicarlo subito dopo la vittoria al Roland Garros, anche se in teoria avrebbe dovuto mantenere il riserbo. Ne è nato un piccolo caso, con il Ministro dello Sport che l’ha temporaneamente sospesa proprio a causa dell’annuncio precoce. Difficile, tuttavia, che a “Masha” venga privato l’onore. Ma non finisce qui: la squadra polacca dovrebbe essere guidata da Agnieszka Radwanska (che, a dispetto di un periodo così così, è pur sempre numero 3 del mondo), mentre in Bielorussia non dovrebbe avere grossi problemi Victoria Azarenka.
 
A seguito dell’annuncio di Maria Sharapova, è intervenuto Shamil Tarpischev (presidente della federtennis russa ma anche membro del CIO), il quale ha detto che "a quanto ne sa" la Svizzera sarà guidata ancora una volta da Roger Federer. Per lo svizzero sarebbe la terza volta consecutiva, avendo già fatto il portabandiera sia ad Atene 2004 che a Pechino 2008. Ha “rischiato” di portare la bandiera anche Juan Martin Del Potro, giunto secondo tra gli atleti argentini, superato soltanto da Luciana “Lucha” Aymar, giocatrice di hockey su prato che chiuderà la carriera proprio alle Olimpiadi. Nella scelta della Aymar ha pesato anche il fatto che Del Potro non sarebbe stato disponibile per la Cerimonia di Chiusura del 12 agosto, perché il carrozzone del tennis sarà già ripartito con i tornei di Toronto e Cincinnati. In verità, il circuito non si fermerà mai. Durante la settimana delle Olimpiadi si giocherà il “500” di Washington, con in campo Mardy Fish (l’unico giocatore che ha deciso di snobbare le Olimpiadi, con l’attenuante di aver già vinto una medaglia). Ma in pochi si accorgeranno della sua assenza: le Olimpiadi di Wimbledon saranno un grande evento. Dopo tanti anni di incomprensioni, è finalmente scoppiato l'amore tra il tennis e le Olimpiadi. Un amore che va ben oltre i punti ATP e WTA in palio.