Il francese confessa di avere più di qualche dubbio sulla propria presenza ai prossimi Australian Open in quanto non ancora vaccinato
L’Australia, dal punto di vista strettamente sanitario, è, senza dubbio, una delle nazioni più efficienti durante la pandemia di Coronavirus. Per esserlo, tuttavia, il governo australiano ha imposto restrizioni rigidissime (spicca un lockdown di 9 mesi), le quali stanno limitando molto i settori del turismo e delle competizioni sportive internazionali. Ashleigh Barty ne sa qualcosa, dal momento che, per riuscire a tornare in patria, ha dovuto saltare l’ultimo swing stagionale e si è dovuta fermare dopo gli US Open.
Per i prossimi Australian Open, tuttavia, le regole cambieranno e saranno più morbide, ma soltanto per i tennisti che dimostreranno di aver ricevuto entrambe le dosi del vaccino contro il Sars-Cov-2. Alcuni giocatori, per svariate motivazioni, non hanno ancora ricevuto e il siero e forse non faranno a tempo a completare il ciclo vaccinale entro i primi di gennaio 2022, dunque si trovano in netta difficoltà: se vorranno essere a Melbourne, dovranno sopportare una quarantena di 14 giorni e restare in bolla.
Se alcuni tennisti sembrano accettare l’idea e hanno deciso che parteciperanno agli Australian Open, altri sono molto indecisi e stanno pensando di non presenziare alla prima tappa Slam dell’anno. Tra questi, spicca il francese Pierre-Hugues Herbert, numero 9 del mondo nella classifica di doppio. Il transalpino, recentemente, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni alla rivista TennisActu: “Non sono vaccinato – confessa Herbert – e non so se sarò tra coloro che si recheranno in Australia, poiché dubito che avrò il tempo di ricevere entrambe le dosi del vaccino. Inoltre, la mia classifica di singolare non mi permette di entrare nel tabellone principale, dunque non so se vale la pena recarsi lì e sottoporsi alla quarantena per disputare solo il doppio”.