Questa settimana entrambi i campioni greci lasciano la Top Ten delle rispettive classifiche: l’analisi sul momento del tennis ellenico
Se Atene piange, Sparta singhiozza. La Grecia del tennis sta attraversando un periodo piuttosto difficile, e la cosa è confermata dalle nuove classifiche mondiali (quelle maschili saranno rese note ufficialmente domani, per il rinvio della finale di Delray Beach), che curiosamente vedono l’uscita dai primi dieci di Stefanos Tsitsipas e Maria Sakkari, i due campioni ellenici. Chiaramente potrebbe trattarsi solo di una “retrocessione” passeggera, tra l’altro i due – entrambi ora in undicesima posizione – saranno in campo questa settimana, però la cosa è ugualmente degna di nota, soprattutto se pensiamo che Stefanos – senza il quale i Top Ten restano senza giocatori dal rovescio a una mano – lascia i primi dieci dopo la bellezza di 259 settimane, 5 anni o giù di lì.
Tsitsipas ha 25 anni, Sakkari tre di più: belli, forti, forse un tempo anche fidanzati, condividono ora questo particolare destino. Stefanos, poi, appartiene a quella generazione che doveva prendere il posto dei Fab Four, ma non ci è riuscita e adesso si trova a inseguire anche i nuovi fenomeni, i vari Sinner, Alcaraz, Rune. Certo, ha disputato due finali Slam (Parigi 2021 e Melbourne 2023, perdendo sempre da Djokovic), ha vinto due volte a Monte Carlo, ma non è mai andato oltre il numero 3 del ranking (nell’agosto di tre anni fa) e soprattutto non ha confermato – forse anche per i problemi alla spalla che lo hanno spesso angustiato – tutti gli orizzonti di gloria che la vittoria nelle Atp Finals del 2018 aveva fatto immaginare, chiudendo gli ultimi cinque anni due volte al 4º posto e tre volte al 6º.
Da parte sua anche Sakkari ha il terzo posto nel ranking (raggiunto nel marzo 2022) come miglior piazzamento della carriera, però non è mai stata presa in considerazione come possibile pretendente al trono del tennis femminile, in particolare per il rendimento non eccezionale nei tornei che contano. Due semifinali nel 2021, il suo anno migliore, a Parigi e New York, e poi solo due tornei conquistati (tra cui il “1000” di Guadalajara, un anno fa) e tre stagioni chiuse tra le prime dieci, due volte 6ª e nel 2023 9ª. Dopo un anno nei toni del grigio, anche questa stagione è cominciata maluccio per i due amici: Tsitsipas ha giocato solo a Melbourne, considerato un po’ il “suo” torneo (negli ultimi tre anni era arrivato almeno alle semifinali) ma questa volta Fritz lo ha sorpreso negli ottavi. Il rovescio è sempre più il suo punto debole, in campo appare ombroso e spesso in rotta di collisione con il padre-allenatore Apostolos. Maria è stata brava nella United Cup (dove ha vinto tre partite su tre) poi però in tre tornei ha passato solo un turno. Non domina più in campo come un tempo e soprattutto continua a perdere partite ormai vinte, come l’ultima a Doha contro Noskova, una sconfitta seguita dalla separazione – dopo sei anni – con il suo coach storico, Tom Hill.
Dicevamo che i due saranno di scena questa settimana: Tsitsipas è testa di serie numero 2 all’ATP “250” sul cemento messicano di Los Cabos – che nel 2023 si giocò ad agosto, e dove ha vinto il suo ultimo torneo – mentre Sakkari è numero 8 al WTA “1000” di Dubai, dove un anno fa perse al debutto per mano di Karolina Pliskova. Capiremo quindi presto se la crisi dei due continua o cominceremo a parlare di reazione.