Pepe Rigamonti parla del futuro inquadramento dei collaboratori sportivi, una manovra positiva che rischia però di ripercuotersi su circoli ed associazioni
Dopo mesi difficili, l’attività degli istruttori di tennis sta tornando a regime. Parlare di normalità non è ancora lecito, anzi proprio in questa situazione non vanno dimenticate le lacune emerse nel periodo di quarantena. Ciò che è accaduto non deve ripresentarsi in futuro, con questo fine Pepe Rigamonti, maestro che si occupa anche di tennis management e corsi di formazione professionale per PTR, continua ad interessarsi a ciò che accade fuori dal campo. “In una delle sue ultime apparizioni, il ministro Spadafora aveva confermato che ad agosto avrebbe messo mano alla regolamentazione del settore sportivo con l’inquadramento dei collaboratori – introduce il discorso – Credo che questa promessa sarà mantenuta, anche alla luce di ciò che è accaduto; penso alle difficoltà nell’erogazione dei contributi data la mancanza di numeri certi. Male che vada ci sarà qualche mese di ritardo”.
Rigamonti non può che essere contento della cosa anche se ampliando la visione scorge quello che potrebbe essere un futuro problema: “La cosa è molto interessante, si parla di compensi orari minimi, contributi da versare e una forma contrattuale che dia garanzie alla categoria – l’analisi dell’eventuale manovra – Fin qui tutto bene, l’inquadramento di collaboratori e maestri è una necessità, ma il discorso dovrebbe essere ampliato ad associazioni e società sportive che rischiano di pagarne le spese”. Il pensiero del maestro che spiega il suo punto di vista: “Nel momento in cui si parlerà di tassazione ed aliquota contributiva, i circoli avranno un incremento dei costi gestionali. Questo comporterà una revisione dei servizi dati ai propri utenti ed io in particolar modo mi preoccupo per i prezzi dei corsi delle scuole tennis che potrebbero disincentivare le famiglie”.
Individuato il problema Pepe prova a proporre una base da cui partire per trovare una soluzione: “Se sui corsi di tennis ci fosse una maggiore defiscalizzazione, le famiglie potrebbero magari essere in grado di sostenere un costo maggiore rispetto a quello odierno. Sarà importante trovare una soluzione perché se no c’è il rischio che una volta sistemata la situazione dei maestri si venga a creare un nuovo problema riguardante i club – il pensiero di Rigamonti – La gestione delle ASD oggi prevede agevolazioni fiscali forti, sull’istituzione non versano l’IVA e sul commericale è al 50%; ma allo stesso tempo l’IVA su gas, luci e costi gestionali sono pieni, quando a mio parere bisognerebbe dare la possibilità di sgravare qualche costo fisso”. A questo discorso Rigamonti si approccia con la speranza che le sue idee possano anche solo servire da spunto per qualcosa di diverso che vada però nella stessa direzione: “In questo periodo si sono creati dei sodalizi che portano avanti idee riguardanti il mondo del tennis, tra questi ce n’è uno chiamato “Alla ricerca dei diritti perduti” al quale io stesso ho aderito. Io ho dato uno spunto che spero possa essere preso, sviluppato e modificato da questi gruppi – va verso la conclusione Rigamonti – Sarebbe importante andare dalle istituzioni con dei numeri importanti nella speranza che poi queste idee possano essere valutate. Ribadisco però quanto sia importante evitare problemi alle società sportive, una volta sistemata la situazione dei maestri”.