La cinese ha incontrato il presidente del CIO in occasione delle Olimpiadi di Pechino: “Non ho mai detto che qualcuno mi avesse aggredita sessualmente”
Peng Shuai ha incontrato Thomas Bach, il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, in occasione delle Olimpiadi Invernali di Pechino. Dopo il messaggio pubblicato (e rapidamente cancellato) all’inizio dello scorso novembre, l’atleta ha fatto retromarcia sulle accuse rivolte a Zhang Gaoli, ex numero 3 del partito comunista cinese. Nella stanza d’albergo erano presenti anche Kirsty Coventry (ex capo della Commissione Atleti) ed il quotidiano francese L’Equipe, che ha pubblicato l’intervista.
“C’è stato un enorme fraintendimento a proposito di quel messaggio – ha detto ai cronisti francesi l’ex numero 14 del mondo – non ho mai detto che qualcuno mi avesse aggredita sessualmente. L’ho fatto sapere alla Wta, alla quale ho inviato diverse mail, e mi ero già espressa in questi termini a Shanghai. Il messaggio sui social? L’ho cancellato io perché ho voluto farlo. Non voglio che il significato del mio post continui ad essere manipolato e non voglio che la stampa monti ancora la mia storia”.
Gli inviati de L’Equipe hanno riferito di aver dovuto mettere le proprie domande per iscritto ma di aver ricevuto le risposte solo attraverso la mediazione di un funzionario cinese. “Prima di tutto vorrei ringraziare i giocatori ATP e WTA, tutti gli atleti e le personalità in gran numero che si sono preoccupate per me – ha voluto sottolineare Peng – anche se non ne capisco il motivo. I sentimenti, lo sport e la politica sono tre aspetti molto distinti. Quel che riguarda la mia vita personale non va mischiato con lo sport e la politica. E lo sport non deve essere politicizzato perché quando succede, nella maggior parte dei casi, si volta le spalle allo spirito olimpico e questo va contro la volontà degli atleti”.
La vita di Peng, stando alle sue parole, non avrebbe subito alcuno stravolgimento negli ultimi mesi. “Se il gruppo di psicologi non è riuscito a contattarmi e hanno pensato che fossi sparita, mi sembra un po’ eccessivo. Ho personalmente risposto al presidente della WTA, Steve Simon, e ho mandato le mail anche ad altre giocatrici del Players Council attraverso WeChat per confermare che fossi stata io a spedirle. Poi tutti mi hanno visto partecipare a un evento promozionale per i giovani”.