L’argentino non nasconde la delusione per il trattamento ricevuto dopo la positività di Galvan. “Una delle peggiori ingiustizie per un atleta, due pesi e due misure”

“Una delle peggiori ingiustizie che un atleta possa subire”. Questo il pensiero di Guido Pella a proposito del caso di positività al Covid-19 del preparatore atletico Galvan che ha impedito all’argentino e al suo compagno di doppio Dellien di prendere parte a Cincinnati. Una rabbia esplosa alla luce del trattamento, a suo modo di vedere privilegiato, riservato ai tennisti francesi venuti a contatto con Benoit Paire. “Non c’è stata la stessa valutazione – spiega nelle dichiarazioni raccolte da La Nacion – Noi non ci siamo mai lamentati, non abbiamo parlato con la stampa. Ma sono ferito dal modo in cui è stato gestito il tutto. Ci siamo sentiti soli e abbandonati, abbiamo però sentito molta empatia da parte dei giocatori. Ho ricevuto messaggi anche da parte di alcuni tennisti con cui non avevo mai parlato. La verità è che chi poteva aiutarci si è nascosto. Non posso fare nomi ma ho capito che nel tennis ci sono molti interessi in gioco.

Pella, che ha aderito alla PTPA lanciata da Djokovic e Pospisil – pur essendo impossibilitato a scattare la prima foto a causa dell’isolamento – ha posto l’accento sul mancato rispetto del protocollo firmato. “Non nego di essere stato a stretto contatto con il mio preparatore a Miami prima di arrivare qui, ma il protocollo diceva che non puoi essere messo in quarantena se non condividi la stanza con una persona positiva. Sto ancora aspettando spiegazioni, le chiedo tutti i giorni – prosegue – Sono contento per i francesi che sono stati messi in un’altra bolla, io non ho avuto questa possibilità. Galvan aveva chiesto un altro test per scongiurare l’ipotesi di essere un falso positivo ma ci è stato detto che le autorità sanitarie di New York non lo permettevano. Per Paire invece è stato possibile! Come mai? Questo non capisco. Forse perché hanno più rapporti con la federazione francese?“. Una situazione, quella di Pella, che ha pregiudicato anche il suo Us Open. Il numero 36 al mondo è uscito al primo turno contro Wolf in quattro set. “Oggi, sinceramente, non mi aspettavo nulla. Se non sei al 100% nel tennis fai fatica a vincere“. A maggior ragione per quanto vissuto nelle ultime settimane. “Mi hanno procurato manubri e cyclette per tenermi in forma. Poi ho potuto raggiungere un campo a 45 minuti di distanza dall’hotel. Ma credetemi, non è lontanamente paragonabile a uno di Flushing Meadows, era messo davvero male. Sono stato messo in cattive condizioni, spero che questo finisca al più presto“.