Il classe 1992 lombardo è entrato all’ultimo nel tabellone cadetto e ha battuto Donev all’esordio. Ora la sfida con Troicki
Tutto può cambiare nel giro di qualche giro d’orologio, specie di questi tempi. E così, la scelta di Fabrizio Ornago di volare a Sofia senza alcuna certezza di entrare nelle qualificazioni, si è rivelata un successo. Il tennista lombardo, subentrato nel tabellone cadetto a pochi minuti dal suo incontro, ha battuto il padrone di casa Gabriel Donev in tre set (6-3 1-6 6-3) e adesso sfiderà Troicki per accedere al main draw. “Quando ho deciso di partire per Sofia? Ci stavo pensando da giovedì, ma la scelta definitiva l’ho fatta venerdì mattina – racconta Ornago ai microfoni de Il Tennis Italiano –. Mi avevano detto che mi avrebbero aspettato forse fino alle 17:30 per fare il test, e io sono arrivato alle 16:55. Poi sono andato in quarantena in stanza fino alle 11 meno 10 di stamattina. Ho saputo di giocare un quarto d’ora prima dell’inizio“.
Ornago, reduce dal Challenger di Parma concluso al primo turno dopo il ripescaggio, ha raccontato le sensazioni del match giocato quest’oggi: “Sulla carta ero favorito e ne ero consapevole, ma credo di aver vinto un match non facile, poiché le ultime 18 ore le avevo passate in hotel senza poter provare i campi. Mi sono scaldato giusto un quarto d’ora con un ragazzo che era disponibile come sparring partner. Venivo da Parma, un campo molto più veloce di questo, che era molto lento. Non ero abituato a giocare in un’arena così enorme, quindi all’inizio c’era anche l’emozione di giocare in un posto così – ha spiegato il classe 1992 -. Il secondo set avevo la sensazione che potesse finire 6-1 per me, invece è finito 6-1 per lui. Continuavo a spaccare le corde, quindi non riuscivo a trovare continuità con la racchetta. Nel terzo set però sono salito molto con il servizio, sono riuscito a capire come dargli fastidio da fondo. Così, dall’essere pronto per tornare a casa, sono passato all’essere al secondo turno“.
Il tennista lombardo ha infine commentato le prestazioni dei due giovani classe 2002 affrontati pochi giorni fa a Parma, Matteo Gigante e Lorenzo Musetti: “Gigante ha un buonissimo atteggiamento, nei punti importanti mi sembra piuttosto lucido. Lotta molto spesso con gente di rilievo. Con Musetti avevo giocato in Sudafrica prima del lockdown, e credo che da allora sia migliorato tantissimo. Poche volte ho avuto la sensazione di poter ricevere un vincente da qualsiasi parte del campo. Migliorerà ancora molto”.