Le parole del serbo, apparso in ottime condizioni dopo due mesi di assenza, in occasione delle prime vittorie in Laver Cup
Novak Djokovic c’è. Il serbo è tornato e lo ha fatto alla sua maniera, spazzando via dal campo Frances Tiafoe (semifinalista agli US Open) in poco più di un’ora di gioco. L’ex numero 1 del mondo, più carico che mai, ha speso parole al miele per la Laver Cup e i suoi protagonisti.
“Non sono dispiaciuto di essere stato assente così a lungo – ha dichiarato Djokovic in conferenza stampa – la prestazione è stata ottima sia in singolare che in doppio, mi sono sentito molto bene in campo. Ho commesso pochissimi errori, soprattutto in singolare. Dopo qualche mese di stop non sai come ti sentirai in campo, è imprevedibile. Per fortuna negli ultimi giorni mi sono allenato bene. Qui mi piacciono le condizioni, sono adatte al mio gioco“.
‘Nole’ ha ancora voglia di divertirsi. “Non mi sento ancora così vecchio per finire la mia carriera. Penso che il mio corpo sia ancora valido, è fondamentale ascoltarlo intorno ai 35 anni. Non ne ho più 25, le cose cambiano e bisogna saperlo accettare. La programmazione diventa fondamentale per evitare infortuni e problemi vari. Non sto giocando tanto come anni fa, voglio raggiungere il picco nei grandi tornei come gli Slam e alcuni eventi ATP. Questo è ciò che mi motiva e mi ispira a giocare il mio miglior tennis. Voglio davvero continuare, non vedo la fine della mia carriera all’orizzonte anche se non so dire quanti anni mi restano”.
L’aria della Laver Cup è unica. “L’atmosfera nello spogliatoio è completamente diversa da quella degli altri tornei del circuito. Qui siamo compagni di squadra, non rivali come nelle altre settimane. Inoltre, anche se alcuni di noi hanno portato qui alcuni membri del proprio team, non è possibile farli entrare negli spogliatoi. Siamo davvero il Team Europe, solo noi giocatori. Questa competizione mi piace molto perché ci permette di interagire tra di noi, di conoscerci meglio, mentre durante il tour siamo molto più concentrati su altre cose. Il concetto di fondo è così importante che anche con il ritiro di Federer la Laver Cup continuerà a vivere, creerà altri bei ricordi, creerà legami tra i compagni di squadra per sentirsi più vicini gli uni con gli altri”.