Le parole di Valentina Vezzali hanno sollevato molte polemiche, ma il serbo avrebbe tutte le carte in regola per partecipare al torneo di Roma
Novak Djokovic è pronto a tornare in campo nell’ATP 500 di Dubai, dove esordirà con Lorenzo Musetti. Dopo le polemiche e la rinuncia agli Australian Open, è anche tempo di pensare a quali tornei potrà partecipare il serbo senza vaccino. Se il Masters 1000 di Monte Carlo e il Roland Garros sembrano a rischio, è arrivata un’importante conferma per quanto riguarda gli Internazionali BNL d’Italia, che si svolgeranno a Roma dall’8 al 15 maggio. Valentina Vezzali, sottosegretario di Stato con delega allo sport, ha infatti dichiarato pochi giorni fa: “Il tennis è uno sport all’aperto e, nel nostro Paese, basta il Green Pass base per praticarlo. Ciò vuol dire che, se Novak vorrà, potrà prendere parte al torneo di Roma nel rispetto delle regole che devono seguire i cittadini non vaccinati. Ovviamente, dovesse Djokovic venire in Italia, qualora non avesse il Green Pass rafforzato non potrebbe dormire in albergo, andare al ristorante, usare i mezzi pubblici, gli spogliatoi, le docce“.
Le parole della Vezzali hanno alimentato non poche polemiche, ma dal punto di vista normativo Djokovic potrebbe non solo giocare al Foro Italico, ma anche muoversi liberamente in alberghi e ristoranti.
Ecco il motivo: Djokovic è guarito dal Covid a dicembre e dunque può esibire il Green Pass rafforzato, che gli consente di svolgere tutte le attività previste anche per i vaccinati. E nonostante il suo pass abbia validità di sei mesi, rientra perfettamente nel tempo il cui il serbo dovrebbe partecipare al Masters 1000 di Roma.