Noah Rubin attacca Novak Djokovic per non essersi interessato alla riunione con i vertici dell’ATP

Sul piano mediatico Novak Djokovic continua a dividere e la prima tappa del suo Adria Tour è stata l’ennesima miccia scoppiata nel periodo senza tornei. Le eccessive libertà per giocatori e pubblico durante il weekend di Belgrado hanno fatto storcere il naso a molti, compresi i colleghi che non hanno apprezzato l’approccio il recente operato del serbo che ricopre anche il ruolo di presidente del Players Council. L’invettiva più forte arriva da Noah Rubin, giocatore da sempre sensibile a determinati temi: Hai tempo per fare una partita a calcio, ma non per partecipare alla riunione con i vertici dell’ATP. Certe cose mi sorprendono – commenta Rubin nel suo Behind The Raquet Podcast – Questa è una delle tante cose che mi fa capire la piega il tennis sta prendendo, andiamo in direzioni troppo diverse. Nova è libero di concentrarsi su se stesso, d’altronde il tennis è uno sport individuale; ma allora non metterti in una posizione dove gli altri debbano contare su di te dato che non partecipi alle riunioni e non ti possiamo chiamare“.

Rubin espone con determinazione i problemi di una frattura che preoccupa moltissimi giocatori, anche se sono pochi quelli ad esporsi pubblicamente. L’americano ha parlato anche della ripresa, criticando l’approccio dei giocatori di prima fascia, delusi per le limitazioni imposte per lo US Open: Non capisco perché questi giocatori non possano accontentarsi del fisioterapista dell’ATP per due settimane, quando il torneo ha confermato il 95% del prize money nonostante si giocherà a porte chiuse”.