Le toccanti confessioni dell’australiano, che agli US Open esordirà nella notte di martedì contro Thanasi Kokkinakis, in un’intervista rilasciata a Sports Illustrated

Nick Kyrgios sembra davvero aver messo la testa a posto in questa stagione e i risultati non hanno tardato ad arrivare. L’australiano ha raggiunto a Wimbledon la sua prima finale in un torneo del Grande Slam e con il titolo vinto nell’ATP 500 di Washington, si è candidato come uno dei principali indiziati per la vittoria finale agli US Open. Nel Major di New York, Kyrgios sarà testa di serie numero 23 ed esordirà con il connazionale e grande amico Thanasi Kokkinakis.

In un’intervista rilasciata a Sports Illustrated, l’australiano ha ripercorso i momenti difficili vissuti all’inizio della carriera: “Da giovane, ero un ragazzino sovrappeso. Molti allenatori e insegnanti mi dicevano che non ce l’avrei fatta. Ho affrontato le stesse critiche in tutta l’Australia, con il razzismo, con tutto. Ho ancora un grande risentimento dentro di me. Mi ha fatto tanto male, ora non più, ma non dimentico. Quando sarò in vetta, gli dimostrerò che avevano torto“.

Nick ha poi continuato: “Per quanto riguarda i grandi del tennis australiano, non sono sempre stati i più gentili con me personalmente. Non sempre mi hanno supportato. Non mi hanno supportato in quelle due settimane di Wimbledon. È difficile leggere le cose che dicono di me. È strano che abbiano una sorta di malata ossessione nel farmi a pezzi per qualche motivo. Non so se non gli piaccio o se hanno paura. Non so cosa sia, ma fa schifo“.

Poi, una simpatica rivelazione sulla sua squadra del cuore in NBA, i Boston Celtic: “Ho letteralmente buttato via delle partite di tennis quando i Celtics perdevano. Chi mi affronta e sa che i Celtics hanno perso, sa di avere un’occasione contro di me“.