L’articolo di Alessandro Nizegorodcew, tratto dal numero di novembre della rivista de ‘Il Tennis Italiano’

Jannik Sinner e Lorenzo Musetti brillano già da tempo nel firmamento del circuito ATP. Leader sin da inizio stagione della Race to Milano, vantano già 8 titoli complessivi in carriera (2 Lorenzo, 6 Jannik) e ben 12 successi contro Top-10. I due enfant prodige azzurri guidano la next generation italiana, trainando con forza una miriade di giovanissimi italiani. Tra i primi 200 tennisti al mondo (considerando il ranking del 24/10/2022) vi sono ben 20 italiani, la metà dei quali è da considerarsi nextgen. Ma chi sono i ragazzi che stanno seguendo e inseguendo le orme di Sinner e Musetti? Nella Race to Milano vi sono ben 11 giocatori tra i Top-30, molti dei quali veleggiano in posizioni sempre più interessanti del ranking mondiale.

Francesco Passaro. Drittone alla Igor Andreev, rovescio sempre più solido e un servizio vario e potente, Passaro ha vissuto una stagione da sogno, iniziata con i $15.000 di Monastir e chiusa disputando i tabelloni principali degli ATP di Firenze e Napoli. Un titolo challenger (Trieste) e altre tre finali (Sanremo, Forlì e Como) nel palmares, oltre a quasi 500 posizioni guadagnate in 10 mesi. Seguito da coach Roberto Tarpani, a Firenze ha conquistato il primo successo in un main draw ATP contro il cinese Zhang. Tennista moderno, è nato e cresciuto sulla terra battuta ma si sta adattando piuttosto rapidamente al veloce.

Luca Nardi. Il più giovane dei nextgen azzurri (coetaneo di Alcaraz) è probabilmente anche il più talentuoso dell’intera truppa. Tennis facile: potenza, visione, controllo e manualità. Manca ancora di continuità a livello mentale ma i picchi di gioco sono già straordinari. Certamente più a suo agio sulle superfici veloci, ‘Luchino’ ha vinto tre challenger in stagione e ha ottenuto ad Astana la prima vittoria in un main draw ATP: dopo aver superato l’ex Top-10 David Goffin nelle qualificazioni, ha battuto Shevchenko arrendendosi in due tiebreak a Stefanos Tstisipas. Si allena a Pesaro con Francesco Sani.

Matteo Arnaldi. Se Nardi è il talento tecnico della nextgen azzurra, Arnaldino è certamente quello atletico. Piedi veloci, reattività, capacità di giocare in allungo (alla Djokovic) e resistenza. “Al terzo set mi sento il più forte”, ha spesso ripetuto l’allievo di Alessandro Petrone; e i numeri lo confermano: da marzo a ottobre, dopo aver ingranato la marcia giusta, vanta una percentuale di successo al parziale decisivo del 71%. In stagione ‘Arnalds’, molto migliorato anche tecnicamente, ha vinto il challenger di Francavilla e raggiunto la finale a San Marino e Saint-Tropez.

Mattia Bellucci. Il mancino lombardo, classe 2001, è la vera grande sorpresa del finale di stagione. Sono 525 le posizioni scalate da inizio stagione (era n.681 a gennaio), quasi tutte negli ultimi mesi grazie al successo in due challenger consecutivi (Saint-Tropez e Vilnius, entrambi sul veloce). Dal 1990 a oggi solamente 6 azzurri hanno saputo conquistare due titoli di categoria ‘back to back’: Pescosolido, Volandri, Vanni, Tenconi, Lorenzi e Bolelli. Splendido rovescio bimane, dritto più carico e lavorato, ottimo servizio, ‘Bellux’ è tennista spettacolare, sempre alla ricerca della rete grazie a un gioco brillante e offensivo. Cresciuto con papà Fabrizio, si allena alla MXP Academy con Fabio Chiappini.

Flavio Cobolli. Anche al romano (nato a Firenze) è mancata continuità, nel finale di stagione soprattutto a causa di un virus che lo ha a debilitato a lungo. Tennista completa tecnicamente e tatticamente, ha nella risposta l’arma più incisiva. Il servizio è migliorato, ma la sensazione è che un ulteriore salto di qualità possa determinare l’approdo in Top-100. Seguito da papà Stefano, ex n.236 ATP, Flavio ha grinta e determinazione fuori dal comune. A Firenze ha sfiorato il primo successo in un main draw ATP non riuscendo a sfruttare due match point contro Corentin Moutet. Ha raggiunto l’ultimo turno di ‘quali’ a Melbourne e New York.

Giulio Zeppieri. Da mancino a mancino. ‘Zeppo’ ha palesato nel 2022 un tennista di livello altissimo, accompagnato però da poca continuità e tanti problemi fisici. Le prestazioni di Roma, Parigi e Umago (semifinale partendo dalle qualificazioni e match giocato alla pari con Carlos Alcaraz) lasciano intuire una capacità tecnico-tattica impressionante. Servizio e risposta sono migliorati tantissimi grazie al lavoro con coach Peppe Fischetti all’Enjoy Sporting Club di Roma. La stagione 2023 dovrà essere nel segno della continuità.

Luciano Darderi. La ‘garra’ dell’italo-argentino, abile sia in singolare che in doppio (è intorno al n.120 nel ranking di specialità), è la vera grande arma da sfruttare per entrare in Top-100. Seguito da sempre da papà Gino, ex giocatore di buon livello, Luciano ha un tennis potente e solido, accompagnato da quel ‘rifiuto della sconfitta’ che tante volte è stata associato, come caratteristica, a Jannik Sinner. Quando Darderi è in campo, il match non è mai finito. Tantissimi piazzamenti a livello challenger, ma nessun acuto.

Francesco Maestrelli. Il ‘drago di Pisa’ è il nextgen più alto (196 cm) della truppa azzurra. Nonostante la stazza Maestrelli si muove molto bene e ha due fondamentali piuttosto equilibrati (il rovescio bimane è il colpo naturale). Tiene alto il ritmo, sbaglia di rado e ha un ottimo servizio (che può diventare eccellente). Seguito dal tecnico federale Gabrio Castrichella, ha guadagnato quasi 600 posizioni da inizio anno grazie al titolo challenger di Verona (partendo dalle qualificazioni) e tanti altri piazzamenti. A New York è stato a un passo dalla qualificazione. Tennista che può esprimersi con qualità su tutte le superfici.

Matteo Gigante. Terzo nextgen mancino dopo Bellucci e Zeppieri, ‘Giga’ ha vissuto una stagione importante nonostante vari acciacchi fisici. L’allievo di Alessandro Galli, maestro con cui è cresciuto al circolo Junior Palocco di Roma, ha un rovescio bimane da sogno ed è migliorato molto con servizio e dritto. Sa giocare al meglio sia in fase di attacco che di difesa e ha una buonissima manualità (alcune palle corte mirabili). La speranza è che nella prossima stagione riesca a limitare gli infortuni.

Schede Nextgen Azzurri (Ranking 07/11/2022)

Francesco Passaro

Nato a Perugia il 7/1/2001 (21 anni)

n.119 ATP (BR 119)

Best ranking under 18: n.31

Titoli Challenger: 1 (Trieste 2022)

Coach: Roberto Tarpani

Luca Nardi

Nato a Pesaro il 6/8/2003 (19 anni)

n.126 ATP (BR 126)

Best ranking under 18: n.17

Titoli Challenger: 3 (Forlì, Lugano, Maiorca 2022)

Coach: Francesco Sani, Gabriele Costantini

Matteo Arnaldi

Nato a Sanremo il 22/2/2001 (21 anni)

n.134 ATP (BR 134)

Best ranking under 18: 22

Titoli Challenger: 1 (Francavilla 2022)

Coach: Alessandro Petrone

Mattia Bellucci

Nato a Busto Arsizio il 1/6/2001 (21 anni)

n.156 ATP (BR 155)

Best ranking under 18: n.546

Titoli Challenger: 2 (Saint-Tropez, Vilnius 2022)

Coach: Fabio Chiappini, Fabrizio Bellucci

Flavio Cobolli

Nato a Firenze il 6/5/2002 (20 anni)

n.161 (BR 133)

Best ranking under 18: n.8

Titoli Challenger: 1 (Zadar 2022)

Coach: Stefano Cobolli

Giulio Zeppieri

Nato a Roma il 7/12/2001 (20 anni)

n.162 ATP (BR 136)

Best ranking under 18: n.12

Titoli Challenger: 1 (Barletta 2021)

Coach: Giuseppe Fischetti

Luciano Darderi

Nato a Villa Gesell il 14/2/2002 (20 anni)

n.172 (BR 168)

Best ranking under 18: n.8

Titoli Challenger: 0

Coach: Gino Darderi

Francesco Maestrelli

Nato a Pisa il 21/12/2002 (19 anni)

n.184 (BR 178)

Best ranking under 18: n.50

Titoli Challenger: 1 (Verona 2022)

Coach: Gabrio Castrichella

Matteo Gigante

Nato a Roma il 4/1/2002 (20 anni)

n.237 (BR 226)

Best ranking under 18: n.51

Titoli Challenger: 0

Coach: Alessandro Galli