Predestinati e coetanei, Carlos Alcaraz e Holger Rune accendono l’Allianz Cloud.
Alcaraz vince il derby dei 2003
Il day 1 delle Next Gen ATP Finals ha subito offerto nel gruppo A la sfida tra Carlos Alcaraz e Holger Rune. Il “derby” tra classe 2003 è forse quanto di meglio il torneo possa offrire; senza scomodare Lorenzo Musetti che gode dello status di giocatore di casa. Per quanto si possa abusare del termine, l’impressione è quella di aver assistito ad una sfida tra due predestinati. Sullo spagnolo non ci sono più dubbi ed infatti è lui ad aggiudicarsi la contesa con lo score di 4-3 4-2 4-0. Per convincere il grande pubblico dopo il set strappato a Djokovic a New York, il danese dovrà invece fare tanta strada ma la nomea è ben precedente al 2021 ed il percorso di crescita intrapreso è incoraggiante.
Una stagione giocata a pieno nel circuito maggiore unita all’intensità tenuta ed i momenti gestiti negli ultimi due mesi hanno fatto tutta la differenza in favore di Alcaraz. A parità d’età lo spagnolo è un anno avanti a Rune, non è un caso che l’allievo di Juan Carlos Ferrero abbandonò il circuito junior ancora prima di potersi spingere in vetta alle gerarchie under 18. Il livello è stato per due set strabiliante: costante braccio di ferro ed intensità di scambi sopra la media. La formula del punteggio breve in questi termini poteva giocare potenzialmente a favore di Rune, che ha potuto giocarsi le prime due frazioni nel giro di pochi punti trovando sempre nuove motivazioni evitando gli scoraggiamenti che più di qualche volta hanno caratterizzato le sue uscite. Un chiaro esempio sono le palle break annullate e valse il tie-break nel primo set. Per Rune è naturalmente più facile giocare con il massimo dell’attenzione una situazione decisiva, che in un match normale sarebbe semplicemente valsa un break a metà set.
“Coaching? Sono contento, ma alla fine c’è il giocatore in campo”
“Sono molto soddisfatto di aver vinto in tre set questo match“, Carlos Alcaraz ha commentato l’esordio nella rassegna. “Con questo format ogni partita diventa difficile, non solo quella contro Rune. Devi sempre essere concentrato, se hai anche solo un piccolo passaggio a vuoto rischi di lasciare il set per strada: le cose possono cambiare in ogni momento – spiega l’iberico che ha poi commentato le altre novità -. Il minuto di riscaldamento passa in un battibaleno, devi riscaldarti bene prima di entrare in campo. Devo dire invece che mi piace giocare senza le righe del doppio, anche se è strano”. Il classe 2003 ha poi parlato della prima esperienza con il coaching da bordocampo, dopo che nel media day si era espresso a favore della regola: “Sono contento di poter ricevere qualche indicazione durante il match. Alla fine l’allenatore può darti giusto dei piccoli consigli, ma non puoi appoggiarti solo su questi perché alla fine sei tu quello in campo. Però è utile per poter correggere piccoli dettagli”. Chiosa lo spagnolo, ben determinato a chiudere la settimana con il titolo.