In un’intervista rilasciata presso il Corriere del Mezzogiorno, il presidente del TC Napoli Riccardo Villari ha ribadito la volontà di voler trasformare la Tennis Napoli Cup in una tappa fissa del circuito ATP

Il torneo ATP 250 di Napoli non sta procedendo esattamente come previsto alla vigilia dagli organizzatori: i campi montati originariamente si sono rivelati impraticabili e le qualificazioni si sono dovute disputare, con un giorno di ritardo, al TC Pozzuoli, distante circa 40 minuti dal circolo che ospita l’evento, così come tutte le partite del torneo di doppio fino a questo momento. I ritardi si sono, poi accumulati perché, nonostante l’arrivo da Firenze di campi agibili, le condizioni molto umide permettono di giocare solo nelle ore diurne. A partire dalle 19 o poco più, infatti, il gioco è costretto alla sospensione perché i campi in cemento diventano scivolosi e, dunque, pericolosi per i giocatori, che si rifiutano categoricamente di proseguire. Le prime due sessioni serali sono, così, (quasi del tutto) saltate e chi aveva acquistato il biglietto non ha esitato a chiedere il rimborso, promesso dal torneo anche se non previsto dalle regole dell’ATP.

In un’intervista rilasciata per il Corriere del Mezzogiorno, il presidente del TC Napoli Riccardo Villari, ha tuttavia, deciso di non fare marcia indietro e ha ribadito che il suo obiettivo è quello di confermare la Tennis Napoli Cup anche nel prossimo calendario ATP. “Per me l’obiettivo resta assolutamente quello e di lì non si arretra. In quanto ad un consuntivo vero, ne riparleremo lunedì. Per ora la risposta sono gli spettatori che affollano i campi, l’altissima richiesta di biglietti e l’entusiasmo. Come non lasciarsi travolgere dalla straordinaria accoglienza riservata a Berrettini? Per la sessione di allenamento al campo centrale del circolo, con Musetti, gli spalti erano pieni: mille posti. C’erano anche i calciatori del Napoli Politano e Di Lorenzo, oltre che centinaia di giovanissimi. Poi capisco lo scatto di Barrientos, umano e comprensibile. Ma noi abbiamo fatto tanto e il dato è uno solo: si gioca. E il pubblico gode di un fantastico spettacolo”.

Il tennista colombiano Nicolas Barrientos, come accennato dallo stesso presidente, si è piuttosto adirato sui social network con l’organizzazione del torneo, a suo dire peggiore di quella di qualsiasi Challenger da lui giocato. Costretto a cambiare camera di hotel, infatti, il doppista ne ha ricevuto comunicazione mentre era in campo e, al ritorno dal circolo di Pozzuoli, ha trovato tutti i suoi effetti personali raccolti alla rinfusa e poggiati sul pavimento fuori dalla stanza, di fatto letteralmente sfrattato. “Come può succedere – questo il suo sfogo, riportato proprio dal Corriere del Mezzogiorno – in un ATP 250? Non mi era mai capitato nemmeno a livello Challenger, mentre al mio compagno di doppio una cosa simile era già accaduta in un Challenger organizzato dalla stessa azienda che si occupa di questo ATP 250. Arrivo nella hall dell’albergo dopo aver giocato la mia partita alle 17 e trovo tutti i miei effetti personali e quelli di mia moglie nella hall, mal imballati, varie cose distese sul pavimento. Controllo la mia casella di posta elettronica e trovo una e-mail che è arrivata alle 4 del pomeriggio, mentre stavo giocando, e mi avvisava che avrei dovuto cambiare di nuovo hotel. Me l’avevano già cambiato una volta il giorno dopo il mio arrivo, al secondo giorno di torneo. Penso di non dover nemmeno ricordare quello che è successo con i campi e il fatto che le partite di qualificazione si siano giocate in un circolo distante 40 minuti dal club ufficiale. Non parliamo dei trasporti: ci sono pochissime macchine ed è possibile immaginare quanto sia difficile spostarsi da un posto all’altro”.

Insomma, tantissime difficoltà, ma il torneo, nella giornata di giovedì, sta tentando di dare una svolta definitiva dopo questa brutta parentesi e di tornare “in orario” in vista della sua conclusione.