Rafael Nadal racconta in un’intervista il suo ritorno in campo dopo una quarantena che nelle prime settimane lo ha messo in difficoltà

Mi sono allenato con Carlos Moya sul campo privato di un amico. Non sono andato all’accademia perché non sapevo se si potesse e volevo evitare confusioni”. Queste sono le prime parole di Rafael Nadal in un’intervista rilasciata a ABC.es. Il tennista iberico è tornato in campo per la ripresa degli allenamenti e ha raccontato il suo ritorno in campo. “L’allenamento è andato bene, naturalmente dopo tanto tempo senza impugnare una racchetta c’è qualcosa da sistemare; ma fisicamente non ero messo male. Ho voglia di allenarmi, devo fare le cose progressivamente e con molta calma. Nel giro di tre settimane penso di poter rimettermi in forma – dice Rafa che poi parla del basso rischio di contagio nel tennis – Hanno ripreso runner, ciclisti e triatleti; anche noi del tennis pratichiamo uno sport a basso rischio visto la distanza che ci separa. Io spero nella ripresa del calcio naturalmente e sono consapevole degli interessi economici che ruotano attorno al pallone, però nel frattempo molti sport individuali sono stati dimenticati”.

“Questo è un momento incerto per tutti e le comunicazioni spesso sono state vaghe. Parlo da cittadino, non voglio farne una questione politica anche perché al momento salvare vite è ciò che conta, il resto ha poca importanzaprosegue Nadal – Io ho le mie opinioni, ma come personaggio pubblico, quando parlo, vado con i piedi di piombo”. L’attuale numero due del mondo, ha poi raccontato il suo periodo di quarantena: “In generale posso dire che sto bene, anche perché nessuno in famiglia è stato male. Le prime due settimane però sono state critiche per me, la mia vita è cambiata radicalmente; paradossalmente chi lavora in ufficio potrebbe averla sofferta meno perché da casa è riuscito a lavorare e ha occupato qualche ora così – analizza Rafa nel corso dell’intervista – Io mi sono sentito in pausa, i miei obiettivi erano tutti lontani e nel corso della giornata convivevo con le tantissime notizie negative relative al virus. Creare una nuova routine è qualcosa che mi ha aiutato a riprendermi”.

In conclusione Nadal parla del futuro che si aspetta: Si parla di una nuova normalità, ma io spero di tornare alla “vecchia” normalità come l’avevamo afferma l’iberico – Tornare in campo sarebbe bello, ma sono consapevole che noi viaggiamo ogni settimana da un posto all’altro e siamo a contatto con gente negli hotel, negli aeroporti ed in altri posti. Se potessi firmerei ad occhi chiusi per ripartire nel 2021 con una stagione normale. La nostra speranza più grande per tornare a viaggiare è il vaccino, onestamente credo non si giocheranno US Open e Roland Garros”.