Impresa del belga che però non impedisce alla Spagna di raggiungere la semifinale: Rafa si riscatta in doppio con Carreno Busta e raggiunge l’Australia. La Serbia di Djokovic si impone sulla Next Gen canadese: non basta un grande Shapovalov contro Nole
Rafa non ancora maggiorenne e un Facebook appena nato…
Correva il 6 febbraio dell’anno 2004. A Brno si gioca sul veloce indoor il primo turno della vecchia Coppa Davis tra Repubblica Ceca e Spagna, il capitano delle Furie Rosse Jordi Arrese decide di far esordire un Rafael Nadal non ancora maggiorenne ma già top-50. Dall’altra parte della rete c’è il ben più esperto Jiri Novak, allora numero 16 delle classifiche mondiali: il match è tirato ma i tre set (7-6 6-3 7-6) sono tutti a favore del padrone di casa e valgono il primo punto del ‘tie’ per i cechi. Inizia così l’epopea del diavolo di Manacor con la “Roja” addosso, quella casacca rossa come l’amata terra battuta che di lì a poco lo avrebbe definitivamente lanciato nel Gotha del tennis. Novak è stato l’unico a batterlo Rafa in singolare quando chiamato a difendere i colori del proprio Paese, una striscia iniziata proprio a Brno e proseguita sino al 9 gennaio del 2020 per un totale di 32 vittorie (29 in Davis e 3 in Atp Cup). Perché Nadal, smaltita l’emozione della prima volta, ha dimostrato di aver appreso immediatamente come vestire i panni del trascinatore aggiudicandosi il punto decisivo contro Stepanek due giorni più tardi e partecipando attivamente alla conquista dell’insalatiera della stessa stagione, con tanto di ciliegina sulla torta con la vittoria su Roddick in finale.
Avvolgiamo velocemente il nastro e torniamo ai giorni nostri. Quarto di finale tra Spagna e Belgio di Atp Cup ed è Goffin a sorprendere Rafa con una prestazione autoritaria e il consueto anticipo a togliere tempo e spazio alle uncinate del numero 1 al mondo. “Che vittoria di David!”, celebra l’account di Tennis TV su Facebook allegando il classico video di highlights con i punti più spettacolari dei 143 minuti di partita. E’ l’informazione del 2020 che corre alla velocità della luce sui social, una certezza ormai per gli appassionati che possono rintracciare senza fatica i momenti salienti del proprio sport preferito a pochi secondi dal termine dell’evento. Non era affatto così nel 2004, quando Novak si concesse il lusso di alzare le braccia al cielo contro Nadal: solamente due giorni prima Zuckerberg aveva deciso di rivoluzionare il mondo dei social lanciando Facebook e cambiando irreversibilmente il mondo della comunicazione. Il successo di Goffin sulla Ken Rosewall Arena di Sydney ha per certi versi fatto ‘storia’ chiudendo un cerchio lungo sedici anni. Purtroppo per lui, però, non è bastato a regalare la semifinale al suo Belgio: Rafa ha deciso di assumersi la responsabilità e di riscattarsi nel doppio in coppia con Carreno Busta, vinto all’ultimo respiro su Gille e Vliegen. Il maiorchino, così come nel 2004, ha imparato nuovamente in fretta dai propri errori.
Djokovic rimonta Shapovalov e la Serbia va
Da un Novak all’altro, questa volta per parlare di Djokovic. Nel primo vero test di questo scorcio di 2020 il numero 2 al mondo tira fuori gli artigli e si impone al tie-break del terzo su un Denis Shapovalov in costante crescita. Il ventenne canadese, dopo aver portato a casa la prima frazione e staccato completamente la spina nel secondo lasciando andar via cinque game consecutivi, ha battagliato ad armi pari contro il sedici volte campione Slam. Nonostante un iniziale nervosismo malcelato, un warning e qualche battibecco con Bernardes, Nole ha fatto il suo regalando il punto della vittoria alla Serbia dopo l’affermazione di Lajovic sull’altro Next Gen Auger-Aliassime, dominato in poco più di un’ora e mezza. Il quadro delle semifinali è dunque delineato: per i balcanici c’è la Russia di Medvedev e Khachanov, la Spagna se la vedrà con i padroni di casa dell’Australia.