Ad Acapulco ha spiegato che tiene al record di Slam vinti ma non ha niente contro Djokovic. «Anche Novak preferirebbe che al Roland Garros vincesse Thiem invece di me»
Evviva la faccia, come si dice in questi casi. Evviva il coraggio di parlar chiaro invece di nascondersi dietro a un dito, stratagemma che peraltro Nadal non ha mai usato. Al netto del suo grande fair play Rafa ha sempre detto quello che pensava, ad esempio anni a chi gli chiedeva se preferisse vincere uno Slam incontrando in finale Federer oppure un avversario più scarso: «Federer preferisco proprio non incontrarlo in campo», sorrise sereno. E anche stavolta ad Acapulco ha ribadito in termini più chiari quello che aveva già spiegato all’indomani della finale degli Australian Open, quando ammise di aver tifato per Dominic Thiem. Un meccanismo chiaro, pulito, universale: chi al circolo sotto casa non ha mai tifato contro il rivale che vince sempre il torneo sociale? O credete che Messi sia contento se il Real Madrid vince l’ennesima Champions? «Ho un ottimo rapporto sia com Dominic sia con Novak – ha detto il numero 2 del mondo -. Ma la verità è che se mi chiedete se voglio che Djokovic abbia più titoli Slam di me, la risposta è no. E’ una questione puramente professionale, e non mi ci nascondo dietro, perché se chiedete a Novak chi preferisce che vinca il Roland Garros, vi risponderà Dominic. E’ la verità della competizione, non ci sono dietro strani motivi». Campione gentleman, certo, Rafa Nadal. Ma ipocrita no.