Il coach di Serena Williams rivolge un pensiero ai giocatori più indietro nel ranking con una lettera aperta su Instagram: “Le loro vite sono piene di problemi economici”.
Patrick Mouratoglou e la lettera a cuore aperto sui social. Il noto allenatore francese, alla guida di Serena Williams dal 2012, non ignora la situazione complicata per la maggior parte dei tennis presenti in classifica mondiale, Atp e Wta. Con lo stop dei tornei, a differenza di sport di squadra come il calcio o il basket in cui si hanno dei contratti stabiliti, il rientro economico non esiste soprattutto per chi calca i campi dei tornei ITF: “Cara comunità del tennis – esordisce sul proprio profilo Instagram Mouratoglou – il nostro sport è grande. Però il difficile periodo che stiamo affrontando sottolinea quanto sia disfunzionale. I giocatori fuori dalla top 100 a malapena riescono a pareggiare i bilanci e molti di loro sono costretti a finanziare le proprie carriere per continuare a giocare a livello professionistico. Le loro vite sono piene di problemi economici”.
Il quarantanovenne, negli anni anche commentatore sportivo, ha fondato nel 1996 la Mouratoglou Tennis Academy sviluppando un’esperienza non indifferente anche con i giocatori di ‘seconda fascia’: “I tennisti non sono coperti da salari annuali fissi – prosegue – Sono liberi professionisti. Pagano loro i viaggi. Pagano stipendi fissi al proprio staff, mentre il loro stipendio dipende dal numero di partite che riescono a vincere. Si tratta di un sistema meritocratico – il che va benissimo per me. I top player meritano al 100% i propri guadagni. Però trovo rivoltante che il centesimo miglior giocatore di uno degli sport più popolari del mondo riesca a malapena a mantenersi. Stando a quanto dice Tim Mayotte, ex top 10, ‘dovresti guadagnare circa 200.000$ tutti gli anni di montepremi e/o sponsor per mantenerti’.
“Quindi cosa accade quando i giocatori sono costretti a non lavorare per un indefinito periodo di tempo? Non vengono pagati. Alcuni di essi stanno rinunciando ai propri sogni e la chiamano carriera. È stato così per troppo tempo. Anche se abbiamo fatto fuori la ben radicata supremazia maschile nel campo finanziario, il tennis mantiene uno dei più elevati livelli di disuguaglianza tra tutti gli sport”.
“Il fatto è che il tennis ha bisogno di loro per sopravvivere. Non può reggersi solo sulle proprie elite. Il circuito si atrofizzerebbe. La riforma ITF dell’anno scorso che fortunatamente è stata cancellata pochi mesi dopo essere stata approvata, ha reso la situazione dei tennisti fuori dalla top 100 quasi insopportabile. Molti di loro hanno deciso di abbandonare il tennis semplicemente perché non c’erano altre opzioni. Al momento stanno affrontando un’altra sfida: dal momento che il circuito è in pausa per i motivi che tutti sappiamo, non hanno nessun introito e, a differenza di molti top 100, non hanno soldi dagli accordi con gli sponsor per andare avanti. È il momento di pensare a questi giocatori e aiutarli, prima nell’immediato e poi nel lungo periodo”.
“Per questa ragione, mi piacerebbe molto vedere ATP, WTA, ITF e gli Slam seduti allo stesso tavolo (ovviamente virtualmente) per cercare di trovare una soluzione sostenibile. Ci affidiamo tutti a questi organi di governo che hanno il potere di proteggere l’economia del tennis professionistico e hanno anche responsabilità sociali. Mi piacerebbe che queste istituzioni dicessero ‘Basta’. Non possiamo più lasciare indietro i tennisti con un ranking più basso. Non è giusto. Il tennis ha bisogno di un cambiamento. Sfruttiamo questo tempo per iniziare un dibattito“, conclude Mouratoglou nella lunga lettera condivisa nuovamente da una miriade di giocatori che oscillano tra Challenger e Futures.