All’età di 95 anni se ne è andato Angelo Sala, ex numero 1 mondiale over 85, una colonna della squadra italiana Super Senior. Il ricordo di Ray Giubilo
Il maledetto Covid-19 ieri ci ha portato via Angelo Sala, il nostro giocatore più longevo, e per chi ha avuto il piacere di conoscerlo da vicino come me anche una persona meravigliosa, saggia e con uno spiccato senso dell’umorismo.
Classe 1926 di Palazzolo sull’Oglio, a 15 anni, dopo la morte del padre si prese sulle spalle l’intera famiglia andando a lavorare in una fabbrica di tessuti dove restò fino all’eta della pensione. Una carriera da calciatore in serie C e poi da allenatore del Palazzolo, in serie C, cominciò a giocare a tennis verso i 70 anni per puro caso dato che il campo di calcio dove allenava i ragazzini confinava con il Tennis Club Palazzolo e un giorno fu chiamato a giocare perché “mancava il quarto” per una partita di doppio. Da quel giorno si appassionò e con l’aiuto di una macchina spara palle e il maestro Renato Vavassori imparò l’arte del tennis.
Tutto il resto è storia perché Angelo pochi anni dopo si trovò catapultato nel circuito Super Senior ITF. Dopo due stop per due gravi patologie che hanno comportato l’asportazione di un rene e mezzo polmone ricomincia a giocare i tornei internazionali e nel giro di pochi anni diventa il N.1 mondiale nella categoria over 85 ITF, vincendo più di 30 tornei, 2 medaglie d’oro in singolare nelle finali ITF ad Antalya e Umago e 4 ori in doppio, molti con il russo Michael Novik.
Caposquadra del contingente italiano formato tra gli altri dagli amici Milesi, Rohrich, Argentini e Italo Terzi, era amatissimo da tutti, e insieme alla 99enne francese Helene Salvetat (ancora in attività) faceva da colonna portante dei Mondiali ITF Super-Senior.
I nostri pensieri vanno alla moglie Elvira, al momento anche lei ricoverata in ospedale in gravi condizioni per il virus, alle sue tre figlie e ai suoi 6 nipoti.