Le dichiarazioni dell’ex direttore marketing del reparto tennis alla Nike, che in un’intervista alla CNN ha parlato della crescita del marchio Federer e detto la sua sul personaggio Djokovic
Nell’estate del 2018, dopo una storica collaborazione durata 24 anni, le strade di Roger Federer e della Nike si sono sorprendentemente separate. Il tennista svizzero, che a settembre di quest’anno ha annunciato il suo ritiro dal tennis professionistico, lasciò il marchio americano per passare a quello giapponese Uniqlo, con un contratto monstre della durata di 10 anni a 300 milioni di dollari.
A quasi 5 anni da uno dei più clamorosi cambi di sponsor della storia del tennis, Mike Nakajima, ex direttore marketing del reparto tennis alla Nike, ha parlato alla CNN della collaborazione con il 20 volte campione Slam: “Roger era una promessa, uno dei migliori giovani del mondo. Ho capito subito quanto fosse carismatico per natura, quanto bene parlasse. Sapevo che sarebbe stato uno dei più grandi. Sono un po’ di parte, ma nessuno fa marketing migliore di Nike. Quando tu atleta hai dietro di te una grande macchina del marketing, puoi davvero arrivare nella stratosfera. Roger sarebbe stato famoso da solo, certo, anche se avesse giocato per qualsiasi altro marchio, ma è diventato molto più grande grazie alla Nike. Ovviamente devi avere successo in campo, e Roger ci è riuscito“.
“Roger e Rafa hanno personalità molto simili – ha continuato Nakajima -. Sono due dei ragazzi più simpatici che abbia mai incontrato, ma in campo erano completamente diversi. Roger gioca come se stesse camminando su una nuvola, leggero sui suoi piedi. Rafa è l’opposto, il suo fisico è pura forza bruta. La gente ama la rivalità e noi la commercializziamo“.
Interessanti anche le dichiarazioni su Novak Djokovic: “Non sono sicuro che Rafa voglia essere il più pagato al mondo. Non credo sia qualcosa che gli interessa. Rafa è Rafa, ha fatto molto bene e non credo abbia bisogno di altro. Roger voleva essere commercializzato, quindi ha fatto appello a diversi marchi, pubblico e gruppi di consumatori. La sua società di gestione ha fatto un lavoro straordinario. Djokovic potrebbe essere il tennista di maggior successo della storia, ma c’è sempre una nuvola oscura intorno a lui. È come se l’avesse portata lui stesso. Colpire una guardalinee agli US Open e farsi squalificare? Cose che accadono, immagino. Ma perché succede sempre a Novak? O tutte le polemiche sul vaccino contro il Covid-19. Ora, come marchio: voglio essere dietro a qualcuno che ha sempre polemiche attorno a sé? O voglio andare con un atleta con un’immagine impeccabile?“.
Tornando alla separazione tra Federer e la Nike ha infine concluso: “È qualcosa che non sarebbe mai dovuto accadere. Lasciarlo andare è stata un’atrocità. Roger Federer è appartenuto a Nike per tutta la sua carriera, come Michael Jordan, LeBron James o Tiger Woods. È uno dei migliori atleti Nike di tutti i tempi. Sono ancora deluso, ma è quello che è successo. Devo superarlo. Non è stata una mia decisione e non ero lì per questo. Chi rifiuterebbe un contratto da 30 milioni di dollari all’anno? Ma non avrebbero mai dovuto arrivare a quel punto. Nike continua a vendere milioni e milioni di Jordan. Quando è stata l’ultima volta che Michael ha giocato? Molti anni fa. Avrebbero potuto fare lo stesso per Roger. Per anni avrebbero potuto creare sneakers con il logo RF. Il suo nome vivrà per sempre come uno dei più grandi atleti di tutti i tempi“.