Le parole di Daniil Medvedev in una conferenza stampa nei giorni in cui si trova in Arabia per la Diriyah Tennis Cup. Il russo ha analizzato la propria stagione, concentrandosi sulle difficoltà ma non dimenticando i successi.

Daniil Medvedev si trova in Arabia Saudita per disputare la Diriyah Tennis Cup, torneo che vede protagonisti molti campioni e che il russo ha già vinto nella sua prima, e finora unica edizione, nel 2019. In conferenza stampa, Medvedev ha rilasciato molte dichiarazioni sul suo 2022 e sul proprio futuro. Sulla stagione appena conclusa ha detto: “Non è stata né cattiva né buona. È evidente che il mio rendimento sia stato peggiore rispetto ai tre anni precedenti, c’è stata soprattutto molta differenza rispetto al 2021, che considero l’anno migliore della mia carriera. Se Novak non avesse vinto tre Slam sarei stato numero 1 del ranking molto prima. Comunque, ci sono stati dei lati positivi. Credo di aver giocato molto bene per alcuni tratti della stagione, ho vinto alcuni tornei e ho fatto partite spettacolari. Credo di essere stato anche sfortunato. Quello che è successo a Torino è l’immagine dell’intero anno: grande rendimento e sconfitte in partite tirate. Forse tutto sarebbe andato diversamente se avessi vinto a Melbourne. Non è stato facile e ho avuto bisogno di tempo per interiorizzare quello che era successo. Non sono uno che pensa al passato, non perdo tempo a rimuginare su quella finale, sto solo cercando di lavorare per fare meglio quest’anno”. Una parte importante nella stagione di Medvedev e dei suoi connazionali l’ha giocata il conflitto russo-ucraino, e questo è il commento dell’ex numero uno sull’influenza che la situazione ha avuto sulla propria annata: “Credo che l’ATP abbia preso decisioni ottime. La sua struttura è stata solida e hanno agito in modo consequenziale. Mi ha deluso molto la decisione di Wimbledon perché sono innamorato del torneo e dell’erba, ho intenzione di tornare e arrivare ai quarti di finale, dal momento che è l’unico Slam in cui non ci sono riuscito. Non so se ho sentito una pressione aggiuntiva per quello che sta succedendo, non mi piace parlarne perché c’è gente che lo sta subendo e l’impatto che ha su di me è ridicolo in confronto a quello che ha su di loro. Ho intenzione di dedicarmi al tennis e passare del tempo insieme alla mia famiglia quando posso, è l’unica cosa che sono in grado di controllare”.

Il 2022 è stato anche l’anno in cui Daniil è diventato papà, ecco le sue parole sulla nuova avventura fuori dal campo di gioco: “Non è per nulla semplice perché le routine cambiano in modo drastico e si può essere molto stressati se non si riesce a gestire il tutto bene. Sono molto emozionato per questo nuovo capitolo della mia vita e ancora non so se modificherò il mio calendario a causa della paternità. Per il momento, ho giocato solo tre tornei da padre e in uno di quelli è venuta mia figlia perché la mia famiglia si è potuta spostare in automobile. Ancora non vogliamo che prenda l’aereo. Credo che l’essere padre mi porterà energie positive che potrò mettere in campo”. In ultimo, il russo si è soffermato sulla rivalità e sull’ammirazione per i due mostri sacri del tennis ancora in attività, Nadal e Djokovic, analizzandone le qualità che li rendono unici: “È difficile stabilire se sia qualcosa di puramente tennistico o ci siano aspetti mentali, però la questione ancora sono più forti di tutti gli altri. Quando dico questo mi riferisco al fatto che ci sono molti tennisti in grado di vincere con continuità, e anche io tra loro, però con un’analisi più profonda ci si rende conto che nessuno ha potuto avvicinarsi alla loro solidità e alla regolarità nel tempo. Non so come hanno fatto, hanno messo fine alla carriera di Sampras, sono semplicemente i migliori”. A parlare è comunque uno dei migliori tennisti in circolazione, che ha spezzato il sogno del Calendar Grand Slam di Djokovic nel 2021, ma Medvedev non si sente sullo stesso piano: “La grande differenza nel giocare contro di loro è che sono in grado di vincere contro chiunque anche quando non sono in giornata. Tutti noi, quando non stiamo bene per qualche ragione, vediamo il nostro tennis risentirne in modo chiaro e possiamo perdere delle partite contro rivali contro cui non ci dovrebbe essere confronto. Loro sono sempre stati in grado di vincere incontri difficili nonostante non fossero al loro miglior livello. È impressionante che siano arrivati al top così giovani e che siano riusciti a mantenersi lassù per così tanto tempo. Posso dire solo cose positive su di loro”.