Il tennista romano, intervistato dal sito dell’ATP, ha parlato della sua crescita negli anni e della nuova stagione

Matteo Berrettini ha iniziato il 2021 con i quarti di finale all’ATP 250 di Antalya. Il numero uno italiano viene da una stagione in cui ha dovuto fare i conti per la prima volta con il ruolo del favorito. Dopo un 2019 passato a scalare il ranking e sorprendere il mondo del tennis. Di questo ha parlato il classe 1996 in un’intervista al sito dell’ATP, in cui ha analizzato la sua attuale situazione: “Nel 2018 ho iniziato alla posizione numero 135, quindi ora le cose sono decisamente diverse. Quando sei testa di serie, senti che gli altri ti guardano diversamente, e pensano di avere ancora più ragioni per doverti battere. Questa è una cosa di cui bisogna tenere conto. Ci sono pro e contro di questa situazione, e penso bisogni accettarli e sfruttarli al meglio”.

Quando arrivi in top 10 non puoi più pensare di accontentarti di restare in top 20 – ha proseguito Berrettini -. Quando ero più giovane, arrivare tra i primi 20 mi sembrava già un grande obiettivo. Da quando sono arrivato al numero 8 del ranking voglio provare ancora a migliorarmi, ma senza dannarmi troppo“. (Quest’ultima frase è stata erroneamente tradotta e di questo ce ne scusiamo. Ecco una traduzione più fedele all’originale inglese: Sono stato top 8 e ovviamente voglio cercare di fare ancora meglio, ma ci sono arrivato quasi senza pensarci. E’ nei miei pensieri, ma devo lavorare ogni giorno per sperare di migliorare il ranking”).

Berrettini ha anche elogiato il movimento italiano e i suoi connazionali, nel miglior momento degli ultimi anni per il tennis azzurro: “E’ qualcosa di cui dobbiamo andare molto orgogliosi. Tutti i giocatori sono bravi ragazzi, e ce ne sono altri che stanno arrivando. C’è un ambiente molto sano per giocare a tennis in Italia. I ragazzi sono tutti bravi, Sonego, Sinner, Fognini e tutti gli altri. Ci divertiamo quando ci alleniamo insieme, ci aiutiamo a vicenda a raggiungere i nostri obiettivi, e questo è molto utile per noi”.

Qualche parola anche sulle ATP Finals, che dal prossimo autunno avranno luogo a Torino per almeno cinque anni: “Sarebbe bello essere lì per giocare. Torino è una bella città e sono sicuro che sarà un grande evento. Giocare a Londra è stato incredibile, è stato un bel modo di finire l’anno. A inizio 2019 non pensavo a quello, quindi penso che anche in questo caso dovrò pensare a un torneo per volta”.