Il tennista romano, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha parlato della stagione appena conclusa

Il 2020 di Matteo Berrettini è stato completamente diverso all’anno che lo ha preceduto. Dopo la stagione della consacrazione, il tennista romano arrivava da numero 8 del mondo e con tante aspettative su di lui soprattutto in Italia. Alla fine di un anno condizionato come non mai da fattori esterni, è lo stesso azzurro a fare un bilancio del 2020 in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ho sentito molto la fatica di questo 2020 – racconta –. Non ho iniziato la stagione al meglio, spesso ho giocato da mezzo infortunato. Poi la lotta contro il tempo per tornare in forma, e quando ero pronto è arrivato il virus e hanno cancellato tutto. Forse ho fatto un po’ di fatica ad assestarmi sul mio ranking. Tutto quello che ho fatto nel 2019 è stato inaspettato. Meritato, ma inaspettato, e io sono uno che ho bisogno di partite, tornei, di prendere il ritmo”.

Berrettini prosegue parlando del periodo post lockdown, probabilmente quello in cui ha fatto più fatica a riprendere il ritmo, ma mostra di non voler buttare via tutto: “A volte, è andata male per un dettaglio. Ad esempio, la partita con Ruud agli Internazionali si è decisa per due punti: avessi fatto la semifinale degli Internazionali forse adesso parleremmo di un’altra stagione. Tutto il mio team mi ha invitato a calma, tranquillità, pazienza. Per questo sono fiducioso per il futuro. È ovvio che la gente scalpiti. Anche io scalpito, ma a volte bisogna ricaricare e scalare le marce per ripartire“.

Il tennis italiano, però, ha vissuto un momento di costante crescita anche nel 2020, e il simbolo non può che essere Jannik Sinner, uno dei volti nel momento nel mondo della racchetta non solo qui, ma nel mondo intero.Jannik sta facendo qualcosa di impressionante, ha una maturità incredibile – afferma Berrettini -. Io alla sua età non pensavo a vincere neanche una partita, figurarsi un torneo. È chiaro che gioca con un’idea futura. Non gli interessa vincere un punto oggi, si vede che ogni colpo che gioca è un investimento. E questo è il segreto per arrivare in alto”.

Dopo aver mancato l’accesso alle Finals di quest’anno ed essere andato a Londra solo come riserva, Berrettini punta all’edizione del 2021, quando il torneo si terrà per la prima volta a Torino: “È un momento straordinario per il tennis italiano. Ovvio che spero di esserci. O che ci sia comunque qualche italiano. Oltre a me, Fabio Fognini e Jannik Sinner, c’è Lorenzo Sonego che sta giocando benissimo. E ci sono tanti altri che possono darci gioie nell’arco del prossimo anno. È un movimento bello il nostro, siamo tanti, giovani e con molta voglia di fare. I tifosi possono essere contenti e fiduciosi per il futuro“.