Le parole di Matteo Arnaldi al Corriere dello Sport rivelano i retroscena di questo inizio di stagione travagliato per il tennista sanremese. Il classe 2001 ha spiegato di aver vissuto un febbraio di malesseri fisici che non gli hanno consentito di esprimersi al meglio. Ora, per lui, le sfide in terra statunitense.
Matteo Arnaldi ha fallito l’accesso al tabellone principale del torneo di Indian Wells. Dopo la vittoria al primo turno di qualificazioni contro Lloyd Harris, il giovane ligure si è arreso a Thanasi Kokkinakis. Il Corriere dello Sport ha intervistato il classe 2001 che, dagli Stati Uniti, ha fatto il punto della situazione sul proprio inizio di 2023: “I tornei di Doha e Dubai sono stato un primo confronto con il circuito maggiore, ma il bilancio non è stato ciò che speravo. – Ha detto Arnaldi. – In Bahrain, durante il primo torneo a Manama, ho preso un virus e da lì non sono mai stato bene. In Qatar a malapena stavo in piedi e a Dubai contro Medvedev ero ancora convalescente”. Dopo l’ottima prova a Melbourne, dove è stato sconfitto all’ultimo turno di qualificazione da Max Purcell, Arnaldi ha vinto il Challenger di Tenerife 2 prima di andare a Manama, tappa di cui ha parlato, dove ha perso contro Caruso al primo turno. Da lì sono iniziate le difficoltà che non gli hanno consentito di rendere al meglio a Doha e a Dubai, dove si è comunque regalato un primo turno contro Daniil Medvedev.
“Dopo la sconfitta contro Machac sono entrato da lucky loser in main draw. – Ha continuato Arnaldi, parlando di Dubai. – Ho avuto un giorno in più per allenarmi, ma anche contro Medvedev ero lontano dalla mia forma migliore. In una partita così importante però si trovano delle energie in più e credo sia la normalità quando si affronta un top 10 in un palcoscenico di questa grandezza”. Arnaldi aveva già debuttato nel circuito maggiore a Roma, ed ha partecipato anche alle Next Gen ATP Finals: “Nei grandi tornei riesco sempre a dare qualcosa in più, ne ho già dato prova a Roma e Milano: credo che in ottica futura sia una dote importante”.
Oggi Matteo Arnaldi occupa la posizione numero 115 del ranking mondiale, e sogna di poter fare ingresso tra i primi 100 tennisti al mondo, ma attenzione a bruciare le tappe: “Non ho fretta di entrare in top 100. Mi dispiace naturalmente non aver dato il meglio in Medioriente, ma fa parte del gioco e può accadere in una stagione lunghissima. Spero di potermi riprendere da questa trasferta americana che mi vedrà in campo ad Indian Wells, Phoenix e Miami prima della primavera della terra”.