Le parole del serbo in conferenza stampa dopo la vittoria ottenuta ai danni di Ivan Gakhov all’esordio nel Rolex Monte-Carlo Masters
Novak Djokovic ha sofferto, ma alla fine ce l’ha fatta a vincere al debutto del Rolex Monte-Carlo Masters e a battere con il punteggio di 7-6(5) 6-2 un ispiratissimo Ivan Gakhov che gli ha davvero dato del filo da torcere. Dopo aver saltato la trasferta sul cemento nordamericana per motivi ben noti, il serbo ha conquistato la sua prima vittoria dai quarti di finale dell’ATP di Dubai: “Sono contento – le parole del numero 1 del mondo in conferenza stampa – di cominciare la stagione sulla terra rossa con una vittoria contro un avversario di cui non sapevo molto sinceramente, prima di oggi. Ho solo visto un po’ del video della sua prima vittoria di ieri. Sapevo che giocava con la sinistra e non mi allenavo con mancini da qualche settimana. Così mi ci sono voluti degli aggiustamenti alla risposta e per capire come gestire il suo top spin di dritto“.
Ancora su Gakhov: “È davvero un buon giocatore; Ha un gioco atipico per un russo ma so che si è allenato e ha vissuto in Spagna per un lungo periodo ed ecco perché gioca bene su questa superficie. Riconosco che ha giocato davvero al meglio nel primo set. Io non ho giocato bene nel primo set mentre il secondo è andato meglio. Io ho raggiunto il livello che volevo raggiungere e ho terminato come desideravo“.
Il serbo ha poi sottolineato: “La terra rossa è per me la superficie più difficile su cui adattarmi. Storicamente ho bisogno di una o due settimane di tornei per iniziare a giocare come voglio. E quest’anno è ancora così. Anche se mi sono allenato bene per tre settimane, giocare un match è sempre diverso. C’era molto vento sul campo e non era facile trovare il ritmo e incontrare bene la pallina; poi giocare con un mancino, con un giocatore che non aveva molto da perdere. Sono tutti condizionamenti quando sei sul campo. Per qualcuno è più naturale trovare il giusto feeling con queste superficie. Io ho bisogno di più tempo. In ogni caso la mia mentalità è sempre stata quella di cercare di migliorarmi ogni anno. Di avere sempre i giusti obiettivi su cui lavorare per migliorare il mio gioco e le sensazioni sul campo. Sulla terra battuta ci vuole qualcosa in più: ho bisogno di giocare partite. Allenarmi è importante ma niente aiuta come giocare un match ufficiale. Spero di giocare quanti più incontri possibile questa settimana“.