Simone Bolelli e Fabio Fognini giocano un match non all’altezza delle aspettative e cedono a Wesley Koolhof e Neal Skupski nella semifinale del Masters 1000 di Miami

Come accaduto anche a Indian Wells, Simone Bolelli e Fabio Fognini si infrangono sulla coppia formata da Wesley Koolhof e Neal Skupski: il duo anglo-olandese vince 6-1 3-6 10-5 e vola in finale del Masters 1000 di Miami, nella quale affronteranno Kokkinakis/Kyrgios o Hurkacz/Isner, protagonisti della seconda semifinale. Questo risultato consente a Koolhof e Skupski di evitare che i Chicchi possano attaccare il loro secondo posto nella Race, classifica annuale comandata da Thanasi Kokkinakis e Nick Kyrgios, campioni agli Australian Open.

Bolelli parte alla grande, ma Fognini non riesce ad esprimere il suo miglior livello nelle prime battute del match: gli azzurri sprecano due chance nel terzo game, poi cedono il servizio nel turno successivo e, in men che non si dica, si trovano sotto 4-1. Il taggiasco è nervoso fin dai primi istanti e i campioni degli Australian Open 2015 continuano a giocare in maniera mediocre, con poca convinzione e ancor meno lucidità: dopo 27 minuti di monologo assoluto, Koolhof e Skupski si ritrovano, senza dover far nulla di clamoroso, il primo set in tasca per 6-1.

Con Fognini alla battuta nel primo game della seconda frazione, gli azzurri si salvano con un deciding point che avrebbe potuto già segnare il loro destino. Pian piano, i Chicchi ritrovano un po’ di fiducia, quantomeno nei propri turni di servizio, mentre in risposta restano a secco di punti e di occasioni. Fino al 3-3: da quel momento in poi, i nostri portacolori si accendono all’improvviso, piazzano un break insperato nell’ottavo gioco e, portatisi a servire per il set, chiudono 6-3, nonostante un iniziale svantaggio di 0-30. Il verdetto è rimandato al supertiebreak!

Qui, tuttavia, dopo un minibreak iniziale, a spegnersi è, in maniera alquanto clamorosa, il numero 21 del mondo, che commette alcuni errori banali e spedisce la coppia anglo-olandese sul 4-1. Da quel momento, i Chicchi faticano sempre più a ritrovare se stessi e cedono di schianto sul 10-5: la loro corsa si ferma in semifinale.