Crolla Matteo Berrettini negli ottavi di finale del Masters 1000 di Indian Wells: il numero 6 del mondo perde in tre set contro Miomir Kecmanovic
Crolla Matteo Berrettini negli ottavi di finale del Masters 1000 di Indian Wells e perde a questo stadio di un torneo di tale categoria per la quinta volta su 8 in carriera. A passare è Miomir Kecmanovic (quinta vittoria su 5 contro gli italiani nel 2022), il quale, dopo 2 ore e 28 minuti, trionfa per 6-3 6-7 6-4 e accede ai quarti di finale di un Masters 1000 per la seconda volta in carriera, proprio come accaduto ad Indian Wells nel 2019. In quel caso, da lucky loser, fu eliminato per mano di Milos Raonic, mentre stavolta, dall’altra parte della rete, ci sarà Taylor Fritz, che ha battuto Alex de Minaur con lo score di 3-6 6-4 7-6.
Il primo set è qualcosa di molto simile ad un disastro, con il 6-3 finale che non rende giustizia ad un Kecmanovic molto più in palla del nostro portacolori: il serbo sfrutta un Berrettini troppo passivo e troppo sulla difensiva, tesse le sue buone trame di gioco e conquista il break nel quarto game. L’azzurro prova a restare aggrappato al punteggio annullando alcune chance di doppio break, ma non riesce mai a regalarsi la reale opportunità di tornare in corsa: dopo 40 minuti, il numero 61 del mondo si assicura la prima frazione e costringe il romano a cedere il secondo parziale del suo torneo.
Nella frazione successiva, il momento negativo di Matteo prosegue, tuttavia il serbo cala lievemente la propria intensità tattica e ciò concede maggiore fiducia al finalista di Wimbledon, il quale inizia pian piano a ritrovare, seppure a sprazzi, qualche automatismo di quelli che l’hanno consacrato come un tennista di altissimo livello. Kecmanovic, sul 5-5, tenta l’assalto defintivo e si procura una sentenziosa palla break, ma Berrettini è bravo a tirar fuori un servizio vincente nel momento opportuno e riesce, tra mille difficoltà, a trascinare il set al tiebreak e a vincerlo per 7 punti a 5.
Il terzo parziale è un punto a punto clamoroso, nel quale, più che giocate spettacolari, a colpire è la grandissima volontà che entrambi hanno di non cedere, di non mollare: e così il serbo annulla con successo una palla break nel settimo game, così come l’italiano ne cancella ben due sul 3-4, impedendo all’avversario di servire per il match. Alla fine, però, è ancora un volta il serbo ad essere più lucido quando conta e, portatosi alla battuta per restare nell’incontro, la testa di serie numero 6 cede il break e perde 6-3 6-7 6-4 dopo 2 ore e 28 di battaglia.