Le parole di Martina Trevisan, intervistata dal Corriere dello Sport, sulla conclusione della scorsa stagione e l’approccio verso il 2023. Particolare importanza ha avuto la United Cup, competizione in cui la toscana ha battuto Maria Sakkari con una prestazione da incorniciare.
Martina Trevisan ha parlato al Corriere dello Sport, analizzando il proprio inizio di stagione e sottolineando le differenze rispetto al finale della stagione 2022. La United Cup è stata una competizione che ha rappresentato un momento di svolta per la numero uno italiana. Nonostante la sconfitta subita contro la brasiliana Beatriz Haddad Maia con un sonoro 6-2 6-0, Martina è riuscita a risollevarsi e a ottenere una bella vittoria contro la norvegese Helgo, prima di regalarsi il successo più bello della carriera: 6-3 6(4)-7 7-5 contro Maria Sakkari. Le prestazioni in United Cup hanno consentito a Trevisan di migliorare il proprio best ranking, arrivando alla posizione n.22. “Dopo la sconfitta contro Haddad Maia non ho perso fiducia e la vittoria contro la norvegese Helgo, giocando male ma lottando, mi ha aiutato molto. Sicuramente il precedente del Roland Garros contro Sakkari è stato importante, ma ero comunque sicura di giocarmela alla pari. Credo di aver espresso un buon tennis anche nelle sconfitte con Swiatek e Pegula. Oggi riesco a trovare i lati positivi di ogni incontro”. Questa l’analisi che la giocatrice toscana ha fatto delle proprie prestazioni di una competizione che, in generale, ricorda con molto entusiasmo: “Mi sono divertita tanto, sia in campo che fuori. Abbiamo condiviso gioie, ma anche momenti meno piacevoli e credo di parlare per l’intera squadra, da Berrettini a tutti gli altri, quando dico che è stata una scoperta continua, umana e sportiva, una trasferta bellissima. Non ci aspettavamo che si creasse un gruppo così unito”.
L’Australia è stata la sede della United Cup, oltre ad essere il luogo in cui si disputa la prima parte della stagione fino al primo Slam dell’anno. Ovviamente, la vita di una tennista è fatta di numerosi spostamenti e viaggi, che a volte impediscono di vivere con serenità: “C’è la possibilità di visitare città splendide, come Sydney in questi giorni. L’aspetto negativo è la lontananza da casa: il tennis non conosce le festività o i weekend. Partire il 24 dicembre per l’Australia, come quest’anno, non è semplice”. Tuttavia, dice Trevisan, la sua famiglia ha imparato a convivere con questi ritmi, sapendo anche che la carriera non dura per sempre e ci sarà tempo per recuperare. Questi ritmi possono spaventare una giovane tennista che si avvicina all’agonismo, ma oggi ci sono ben cinque italiane in top-100, a dimostrazione che il movimento è in crescita. “Ci spingiamo a vicenda, lavoriamo con serietà e i risultati sono la diretta conseguenza”, ha detto Trevisan in merito al rapporto con le colleghe. La tennista toscana si è poi soffermata sulla prossima sfida, una delle più grandi: l’Australian Open. “Devo tenere sotto controllo un piccolo problema a un tendine, ma sto giocando e lavorando bene”, ha detto Martina, che al primo turno se la vedrà con la qualificata Schmiedlova.