Le dichiarazioni shock del tennista francese, ex numero 10 del mondo e semifinalista agli Australian Open 2019, nell’intervista concessa a L’Équipe
Dopo essersi spinto sino alla posizione numero 10 della classifica ATP e dopo lo squillo degli Australian Open 2019, dove raggiunse la semifinale, Lucas Pouille non è più riuscito a ripetersi. Nel suo palmares anche il trionfo in Coppa Davis con la sua Francia nel 2017 e i quarti di finale giocati agli US Open e a Wimbledon nel 2016. Poi, un’operazione al gomito, un rientro difficile e pochi match disputati a livello di circuito maggiore negli ultimi due anni, che hanno portato il 29enne francese ad un crollo nel ranking fino all’attuale posizione, la numero 459 ATP.
“Ho iniziato a vivere il mio lato oscuro e ad entrare in una depressione che mi ha portava a dormire un’ora a notte e a bere da solo – ha spiegato Pouille a L’Équipe, raccontando il periodo più difficile della sua carriera -. Stavo sprofondando in cose inquietanti. Ho preso la decisione di dire stop. Nella mia testa era finita. Non ho visto un singolo punto di tennis fino a ottobre. Ma a un certo punto ho deciso di tornare. Il tennis è la mia vita, ma non trovo normale a 28 anni, da padre, piangere ogni notte nella mia camera d’albergo, ogni volta che perdo“.