Il giovanissimo azzurro è stato intervistato da Esquire: ‘Muso’ ama il rap ma si considera rétro

Riflettori puntati su Lorenzo Musetti. Il classe 2002 di Carrara sta facendo parlare di sé in questi mesi a suon di risultati e rovesci vincenti. Il prossimo torneo dell’allievo di Tartarini sarà a Parma, dove tra pochi giorni parte un Challenger su cemento indoor. Nel frattempo c’è spazio per qualche intervista, l’ultima rilasciata a Esquire, storica rivista fondata negli Stati Uniti, in cui Musetti spicca con outfit elegante in prima pagina.

“Come è cominciato tutto? Grazie a papà – spiega Lorenzo – operaio in un’impresa di marmo a Carrara. A quattro anni, per gioco, ho incominciato a palleggiare con lui, nello scantinato della nonna. Nel giro di poco tutto ha preso una piega più seria, fino a quando, a otto anni, mi portano al Circolo Tennis Spezia, per farmi partecipare ai campionati a squadre. Lì ho conosciuto Simone Tartarini, che da maestro è diventato vero e proprio allenatore. Devo a lui l’essere diventato un giocatore”.

“Le uscite per andare a ballare o al pub non mi tentano granché – prosegue sui propri svaghi – Io se ho del tempo libero, ed è pochissimo, ne approfitto per riposare. O andare al mare, che amo moltissimo. Tik Tok? E’ davvero brutto, non aprirò mai un mio profilo”.