Parlano gli australiani, usciti sconfitti dalla finale di Davis Cup. De Minaur è fiero del proprio lavoro e di quello della squadra. Hewitt è orgoglioso dei propri ragazzi, ma ha qualcosa da ridire sul formato di questa nuova Davis.
L’Australia è tornata in finale di Davis diciannove anni dopo l’ultima volta. Il risultato non è stato quello sperato: a trionfare è stato il Canada, che ha vinto la prima Davis Cup della propria storia. A latere della finale, hanno rilasciato dichiarazioni anche gli australiani, giustamente amareggiati ma orgogliosi per essere arrivati fino in fondo. Queste le parole dell’uomo di punta di questi giorni per i cangaroos, Alex De Minaur: “Sono momenti difficili, avevamo come obiettivo finale quello di vincere la Davis Cup. Oggi non siamo stati in grado di giocare sufficientemente bene. Molti giocatori australiani hanno giocato con noi e ci hanno accompagnato quest’anno fino a questo momento, fino alla finale. Sono tutti parte di questo. Tutto ciò dimostra, senza dubbio, di cosa è fatta la famiglia del tennis australiano”. Altrettanto fiero è il capitano, Lleyton Hewitt: “Sono molto orgoglioso di quello che hanno fatto i miei ragazzi. Hanno dato tutto: impegno, dedizione e lavoro in campo. Hanno fatto tutto quello che ha chiesto lo staff tecnico durante l’anno. Non c’è stato nulla che non andasse con noi, con me o lo staff tecnico. Noi cerchiamo solo di aiutare i giocatori perché diano il meglio di sé in campo. Il nostro cammino si è fermato, ma non potrei essere più orgoglioso. Abbiamo utilizzato giocatori differenti durante l’anno e sono sicuro che tutti in Australia siano orgogliosi di loro. Non tutti sono venuti con noi qui, qualcuno ci ha mandato dei messaggi dall’Australia, e ad ogni modo hanno giocato tutti un ruolo importante nella conquista della finale”.
Il capitano si è poi concentrato, polemicamente, sul format di queste nuove Davis Cup Finals, completamente differente rispetto a cui giocatori come lui erano abituati. “Tutti conoscono la mia opinione su questo formato. Vedendo cos’è successo questa settimana, mi è dispiaciuto per esempio quello che è successo con la coppia di doppio dell’Olanda. Una delle migliori del mondo, che non ha potuto giocarsi neppure un punto. Sono arrivati qui dopo aver fatto un gran lavoro e nelle tanto attese Finals non hanno potuto giocare. Il formato di questa competizione è sbagliato, sembra che nessuno voglia capirlo. Abbiamo messo solo dei rammendi, non abbiamo dato vere soluzioni ai problemi della Davis. Penso ai miei tempi, giocavo con una delle migliori coppie di doppio come i “Woodies” (Mark Woodforde e Todd Woodbridge, ndr.), che oggi probabilmente non avrebbero potuto giocarsi neppure un punto. Non è giusto”. Chissà che in futuro la competizione non cambi ancora, tornando magari al vecchio formato.