Il coach di Roger è fiducioso per il futuro: “Speriamo che tutto vada come nel 2017. Adria Tour? Non è stata una cattiva idea”.
“Lui ama questo sport e giocherà fino a quando potrà”. Ivan Ljubicic spende parole ricche di ottimismo sul futuro di Roger Federer, spaziando tra gli argomenti d’attualità e quello che verrà. In una lunga intervista al quotidiano Novi List, il coach del campione di Basilea non ha potuto esimersi dall’aggiornare gli appassionati sulla situazione di Federer, seppur abbastanza nota e chiara: “È tutto sotto controllo – rassicura ‘Ljubo’ – stiamo programmando la prossima stagione. È un desiderio e un sogno che tutto vada come nel 2017, ma è chiaro che ogni situazione è nuova. Ad ogni modo, abbiamo alle spalle un’esperienza positiva, quindi restiamo tutti positivi. Faremo di tutto per ottenere risultati, ma non è l’unica ragione per cui gioca e vuole continuare a giocare. Ma mi è chiaro che ci sono persone che non riescono a capirlo”.
Ljubicic ha poi varato la discussione sul tema delle esibizioni, in particolare su quella organizzata da Djokovic: “L’Adria Tour non è stata una cattiva idea. Tuttavia, è chiaro a tutti che alcune cose dovevano essere fatte diversamente – ha detto – La scarsa attenzione e l’indisciplina, l’aver ignorato indicazioni e fatti, si è rilevato determinante in senso negativo. Alla fine sono stati più i danni dei benefici, anche se non avrebbe dovuto essere così. Dopotutto, e questo servirà a qualcosa, abbiamo capito che dobbiamo stare più attenti, indipendentemente dal fatto che ad un certo punto ci fossero solo una decina di contagiati in Croazia. Oggi sono molti di più. Il virus è un avversario che non dorme…“.
Infine sul calendario: “Non puoi giocare tutto di fila, Washington, Cincinnati, US Open, Roma, Madrid, Roland Garros … È impossibile. Guardo gli altri sport, ci sono molti infortuni, rischia di essere così anche nel tennis. Il corpo funziona in modo diverso quando giochi nei match ufficiali. Sarà così anche stavolta. Soprattutto se il primo torneo fosse uno Slam, rischierebbe di essere una catastrofe“, conclude Ljubicic.