Ospite del giorno al Lemon Bowl è stato Stefano Cobolli, papà e allenatore di Flavio. Nel frattempo, è tutto pronto per il main draw dell’edizione numero 39
Il nuovo anno si è aperto con le sfide decisive delle qualificazioni, match che hanno deciso gli ultimi giovani atleti che parteciperanno nel tabellone principale della 39esima edizione del Lemon Bowl, prestigioso torneo giovanle in scena sui campi del Salaria Sport Village. Il main draw inizierà lunedì 2 gennaio e termineranno venerdì 6 gennaio, 5 giorni che vedranno all’opera tennisti provenienti da 14 differenti Paesi.
Ospite del giorno è stato Stefano Cobolli, papà e allenatore di Flavio: “Ogni anno vengo a vedere qualche match del Lemon Bowl – ha raccontato il romano – ed è sempre interessante osservare il tennis di questi ragazzi, oltre a quelli che sono poi i loro comportamenti. Quando Flavio giocava il torneo non lo allenavo io e devo dire che da genitore un po’ di ‘ansietta’ la sentivo, quindi un po’ capisco quei genitori che avvertono tensione, poi bisogna sapere come ci si deve comportare. In questo club giocò un torneo giovanile e ricordo che mi misi a rincorrerlo nel pratone perché non si era comportato proprio benissimo”. Poi, una riflessione sul percorso di Flavio, in questi giorni impegnato nell’ATP 250 di Pune: “Ha scelto di giocare in India prima degli Australian Open per fare un’esperienza diversa ed è un bel segnale. Non mi aspetto una scalata vertiginosa quest’anno, ma naturalmente spero di essere smentito. Abbiamo lavorato molto sul piano fisico per aggiungere qualche chilo e abbiamo sistemato delle cose tecniche. Flavio però deve ancora maturare come uomo e professionista: quando unirà tutti questi pezzi potrà fare bene. Si parla spesso di maturazione e non è una rivoluzione che può compiersi nel giro di due mesi, ci vorrà un po’ di tempo naturalmente. Per questo io mi aspetto che Flavio possa fare uno step importante nel 2024″.
Per quanto concerne i ragazzi che hanno staccato un biglietto per il main draw, certamente da segnalare l’ottima prestazione di Matteo Roncoletta, che, nato in Kuwait e cresciuto a Tortona, ha conquistato un posto nel tabellone Under 10 grazie al successo su Andrea Gamboni, battuto 6-4 7-5. “Questa è la prima volta che gioco al Lemon Bowl e non mi sembra vero di essermi qualificato per il tabellone principale – ha dichiarato Roncoletta -. Ero eccitatissimo all’idea di giocare un torneo così importante e sto passando delle giornate bellissime”. Accompagnato da entrambi i genitori, Roncoletta ha mostrato una buonissima padronanza per le lingue: “Parlo italiano, inglese, francese ed arabo. Questo perché mia madre è araba, mio padre è belga e mia nonna è italiana: quindi utilizzo costantemente tutte queste lingue nella mia vita. Ho iniziato a giocare a tennis dopo la pandemia, prima invece giocavo a calcio. Questo sport mi è subito piaciuto e ho scoperto di essere portato. Il mio colpo preferito? La palla corta”.