Con i successi di Edoardo Ghiselli e Victoria Lanteri Monaco, proseguono le qualificazioni del Lemon Bowl. Nel frattempo, Timor Gordeev fa molto parlare di sé

Il Lemon Bowl inizia ad accogliere i primi giocatori provenienti dall’estero. Domenica 2 gennaio prenderanno il via i tabelloni principali della 38esima edizione del torneo e, sui campi della capitale, giungerà il turno dei tanti ragazzi stranieri, i quali, come ogni anno, popolano la prestigiosa manifestazione. Sono attesi ben 20 atleti provenienti da 11 nazioni e 3 continenti differenti: tra queste, spiccano Stati Uniti d’America, Polonia, Francia e Malta. Mentre i nuovi arrivati prendono confidenza con l’Italia, le qualificazioni delle tre categorie in gara (under 10, 12 e 14) proseguono con gli incontri disputati tra Salaria Sport Village, Forum Sport Center e Panda Sporting Club. I campioni in carica della categoria under 10, Edoardo Ghiselli e Victoria Lanteri Monaco, proseguono il cammino nelle qualificazioni under 12: i due hanno battuto, rispettivamente, Edoardo Gallusi (6-2 6-2) e Carlotta Bianchi (6-1 6-0).

Arrivato a Roma già da un paio di giorni, l’under 12 Timur Gordeev è uno dei ragazzi che suscita più curiosità alla vigilia delle giornate di main draw. Nato in Russia e cresciuto a Dubai, il piccolo Timmy, recentemente, si è fatto notare grazie ad una finale Tennis Europe in Croazia. “Ho iniziato a giocare quando avevo 4 anni e sono tra i migliori negli Emirati Arabi Uniti, Paese nel quale vivo – racconta Timur, che, prima di avvicinarsi al tennis, si è cimentato come modello -. Prima mi concentravo di più su quest’altra attività, ma adesso preferisco di gran lunga il tennis: mi diverto a tal punto che potrei stare in campo ventiquattro ore al giorno”. Accompagnato dalla mamma, Gordeev ha viaggiato in Europa, continente in cui ha disputato tornei e catturato l’attenzione di tante accademie: “Ho giocato rassegne tra Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro e Croazia, sono stato anche in alcune accademie e tante di loro mi vogliono, tra queste il Novak Tennis Center di Djokovic, a Belgrado”. A casa, il piccolo ha avuto l’onore di allenarsi con Mara Santangelo e ha rubato l’occhio anche durante la permanenza nella sede di Dubai della Mouratoglou Tennis Academy: “Questa settimana voglio vincere il Lemon Bowl, poi un giorno vorrei battere tanti record e vincere più titoli Slam di Djokovic”.

In qualità di torneo nazionale a partecipazione straniera, il Lemon Bowl può naturalmente contare anche sulle tante eccellenze del tennis azzurro. Nel Centro Italia, la Tennis Training School di Foligno è ormai da anni un riferimento. “I bambini devono divertirsi e imparare a costruire il punto con un gioco propositivo, bisogna investire nel futuro e non pensare subito al risultato – questa la filosofia proposta dalla maestra Caterina Brunamonti, che in passato ha giocato e fatto bene al Lemon Bowl -. Il torneo come sempre richiama tanti bambini e c’è un bel clima. Nel 2005 ricordo di aver fatto semifinale nell’under 10, perdendo contro Giorgia Marchetti, la quale vinse poi la finale”. La sede dell’evento è cambiata, ma l’atmosfera è quella di sempre, come rimarca Caterina: “Da maestra è un’esperienza diversa, ma è sempre molto bella ed è così anche per bambini e genitori. Questa settimana abbiamo tanti ragazzi in gara, alcune delle nostre bambine hanno perso, tuttavia abbiamo ancora dei bambini che giocheranno nei prossimi giorni”.