Dopo quando accaduto ad Alexander Zverev, Nick Kyrgios e non solo, Andrea Gaudenzi ha comunicati che l’ATP sarà più dura con le sanzioni già a partire dalla stagione sulla terra rossa, con l’obiettivo di interrompere il trend negativo

L’ATP dice basta! Nei primi tre mesi della stagione 2022, sono stati parecchi gli episodi che hanno visto i tennisti aggredire verbalmente i giudici di sedia, i quali, sbagliando (umanamente) o meno, stavano soltanto svolgendo il loro lavoro nel miglior modo possibile. Due episodi in particolare hanno costituito la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso: il primo ha visto protagonista Alexander Zverev, il quale, durante un incontro di doppio dell’ATP 500 di Acapulco, ha rivolto pesanti ingiurie al giudice di sedia Alessandro Germani, scagliando anche la propria racchetta contro i ferri del suo seggiolone; il secondo, più recente, si è verificato nel match, valido per gli ottavi di finale del Masters 1000 di Miami, tra Jannik Sinner e Nick Kyrgios, con quest’ultimo che, in disaccordo con la maniera in cui Carlos Bernardes stava gestendo il caos prodotto dagli spettatori, ha insultato a più riprese l’arbitro, mancandogli di rispetto fino all’ultimo scambio della sfida.

Andrea Gaudenzi, presidente dell’ATP, ha allora commentato ciò che sta accadendo e ha rassicurato tutti sulle sanzioni, che, da adesso in poi, puniranno questa tipologia di comportamenti in maniera molto più severa. “Con effetto immediato – queste le parole dell’ex numero 18 del mondo –, già a partire dalla stagione sulla terra rossa, la squadra dell’ATP ha deciso che sarà molto più fiscale nel giudicare le violazioni del codice di condotta. Inoltre, stiamo revisionando da cima a fondo sia il codice, sia i processi disciplinari, con l’obiettivo di stabilire sanzioni più appropriate nei confronti di chi non rispetta le regole. Abbiamo tutti il dovere salvaguardare la reputazione e l’integrità del nostro sport. I primi tre mesi della stagione hanno visto una smisurata frequenza di casi di condotta antisportiva, anche tra i migliori tennisti del mondo: ciò mette in cattiva luce tutto il movimento e manda un messaggio sbagliato ai nostri tifosi, soprattutto ai più giovani”.