Il 49enne giudice di sedia italiano era stato sospeso in seguito a quanto accaduto durante un match del Challenger di Firenze nell’autunno del 2019
L’arbitro internazionale Gianluca Moscarella ha deciso di rivolgersi allo studio legale Giambrone&Partners per risolvere la sua reintegrazione in seguito all’accadimento dei due episodi occorsi nel corso del torneo Challenger di Firenze del settembre 2019 che avevano portato alla sua sospensione.
Di seguito, il comunicato dei legali:
“Gianluca Moscarella è un ufficiale di gara di fama internazionale con 30 anni di esperienza. Ha arbitrato molti incontri di tennis a qualsiasi livello, nei migliori tornei del mondo sia nel tennis maschile che in quello femminile, arbitrando per molti anni molti atleti fino ai più importanti giocatori del mondo nel tennis maschile e femminile. È uno dei due soli Chair Umpires italiani che hanno firmato un contratto di lavoro con l’ATP; ha arbitrato 40 incontri di Coppa Davis, compresi quelli molto prestigiosi come 3 semifinali di Coppa Davis World Tour, 27 Grand Slam e ha anche lavorato costantemente presiedendo finali in tornei ATP 250/500/1000, WTA Tour, Giochi Paralimpici (presiedendo la finale) e 2 Giochi Olimpici (Londra e Rio de Janeiro presiedendo una delle finali).
Nell’autunno del 2019, nel bel mezzo di una carriera arbitrale assolutamente integra, apprezzata e immacolata, Moscarella è stato improvvisamente esonerato in occasione del torneo ATP Challenger di Firenze e successivamente sospeso dall’attività di arbitraggio dal JCP (Joint Certification Programme) per 14 mesi. Il provvedimento è stato motivato dal verificarsi di due episodi durante la stessa partita in cui – a torto – è stata messa in dubbio la professionalità di Gianluca Moscarella. Le accuse sono state successivamente smentite dalla traduzione giurata della conversazione e della partita completa, che ha dimostrato che il JCP ha ricevuto una prima versione errata dei video del signor Moscarella. Nonostante questa traduzione errata, il signor Moscarella è stato punito e ha scontato pienamente il suo periodo di sospensione ma, dalla fine della sua sospensione, ha dovuto affrontare un ingiustificato atteggiamento discriminatorio da parte del Joint Certification Programme (ATP/WTA/ITF/GS) che ha rallentato la sua completa riabilitazione professionale, con conseguenti gravi danni personali. A causa di questo comportamento, infatti, l’arbitro non ha potuto lavorare dalla fine della sua sospensione (3 dicembre 2020) fino al 31 dicembre 2021, pur avendo diritto a essere reintegrato a pieno titolo nella sua precedente posizione di arbitro; il tutto, senza che gli venisse fornita una motivazione valida. Ad oggi, nonostante la sua piena disponibilità, e a differenza di altri vari Ufficiali di gara sospesi e poi riammessi a pieno titolo, le richieste del Sig. Moscarella sono ancora ingiustificatamente rifiutate dal JCP ed egli non è posto nelle condizioni di poter raggiungere il requisito minimo di partite per il mantenimento della sua certificazione Gold Badge, dal momento che sono gli stessi Organi Direttivi gli unici a poterlo assegnare al numero di match sufficienti a raggiungere tale minimo.
A riprova della tesi del Sig. Moscarella secondo la quale non può spettare a lui procurarsi il numero dei match necessari attraverso auto designazioni, il JCP ha restituito al Sig. Moscarella la sua qualifica dopo averlo retrocesso, per ben due anni consecutivi. Di fronte all’insostenibile situazione che si è venuta a creare, Moscarella ha deciso, assistito dallo studio legale internazionale Giambrone & Partners, di far valere i propri diritti, porre fine a questa discriminazione, ottenere un giusto risarcimento, essere reintegrato a tutti gli effetti e infine ottenere dal JCP, che non ha mai risposto alle sue richieste, e dall’ITF Compliance Officer, i nomi delle persone che hanno deliberatamente tradotto in modo errato i video dei fatti che sono alla base della sua storia completa“.