Nick Kyrgios è sceso in campo per la Diriyah Tennis Cup e ha perso in due set contro il britannico Cameron Norrie. Per l’australiano ora ci sarà il torneo di doppio, e intanto continua a far discutere con le sue dichiarazioni sulla Davis e l’Australia.

Il solito Kyrgios, verrebbe da dire, alla continua e forse disperata ricerca di una trasgressione, un titolo da regalare ai giornali, un colpo di scena, in campo e fuori, fosse anche il pantaloncino da mare che indossa in questi giorni. C’è o ci fa?, ci chiederemmo dalle parti nostre, ma forse la risposta più sincera non la conosceremo mai. Ieri sera, al sorteggio per la Diriyah Cup, torneo al quale ha partecipato perché convinto, parole sue, «da cifre a sei zeri», ha teneramente confessato che «il Tennis non è lo sport più bello, meglio sicuramente il basket», che ha deciso di giocare per «rendersi indipendente», per poi incupirsi e ammettere di non avere giocato in Coppa Davis a Malaga (dove comunque l’Australia si è arresa solo in finale al Canada) perché non si sente abbastanza amato dalla sua gente. «Forse se l’Australia mi fosse stata più vicina (ha detto per la precisione “embraced”, abbracciato, ndr) avrei giocato, ed avrei portato a casa la Coppa Davis», ecco il solito spaccone. «La finale di Wimbledon ha cambiato molte cose nella percezione della mia gente, ma non dimentico cosa è successo nei primi anni della carriera, cosa è stato scritto e detto su di me. L’edizione 2023? Vediamo, c’è tempo». Intanto questa mattina, dopo aver proclamato che avrebbe vinto il torneo esibizione in Arabia Saudita «perché sono il più forte», si è arreso al debutto in due soli mini-set al solido Norrie. Confortato dal dolce sorriso di Costeen, non gli è bastato il tifo compatto degli spettatori e l’applauso più fragoroso per il solito colpo di genio, in questo caso una smorzata di rovescio (a una mano) improbabile quanto decisiva. Kyrgios tornerà in campo a Dubai nella World Tennis League, dal 19 al 24, dove sarà in squadra con il nostro Seppi, e poi Bophanna, Bianca Andreescu e Carolina Garcia.