L’australiano è un esempio di bizzarria tecnica che allieta l’occhio, talvolta sfiorando i limiti della stravaganza. Il divertimento per Nick viene prima del risultato, come il match di oggi contro Thiem sembrerebbe dimostrare

La voce di Eurosport ha parlato di ‘three stupid jobs’, alludendo ad altrettante fantasie tecniche di Kyrgios andate a male sul quattro pari del quarto, servizio in tasca. Senza i tre svarioni, Thiem non avrebbe fatto il break e forse ora potremmo raccontare un’altra storia. Ma con i ‘se’ non si mietono successi e l’austriaco ha fatto suo quel set chiudendo poi 6/4 al quinto e lasciando ai tifosi la curiosità di capire cosa frulla nella testa dell’australiano.

Per lui il tennis non è uno sport inteso come espressione agonistica attraverso il quale cercare affermazione sociale. E’ più qualcosa che equivale alla parola ‘Ludo’, un lemma che un Zanichelli qualsiasi definisce come ‘attività gioiosa svincolata da regole troppo rigide’.

Fedele alla definizione, il marcantonio di Brisbane legge il tennis in chiave spensierata lasciandosi andare a soluzioni funamboliche che non sempre premiano il rendimento. Ma lui è così! Ama muoversi sul filo del crinale e se contro Humbert si è tenuto in equilibrio annullando un match point, contro Thiem l’estro eccessivo l’ha fregato spingendolo fuori strada.

Insomma un soggetto prendere o lasciare che una volta nell’agone è capace di sprizzare potenza in esubero liberando colpi che lasciano di stucco o fare un astuto gioco delle tre carte ripiegando in diavolerie gestuali da perfetto giocoliere. Uno che ama cambiare campo a testa bassa trainando al seguito membra apparentemente stanche senza privarsi tuttavia di quella fanciullezza che è tipica del buon supereroe truccato da cattivo.

In un tennis ricco di statistiche ma troppo spesso avaro di spettacolo, è un raro esempio di bizzarria tecnica che allieta l’occhio pur sfiorando talvolta i limiti della stravaganza. Un soggetto che ha imposto il suo modo di essere attirandosi la simpatia di un esercito di fan che ne apprezzano il modo di fare ma anche insofferenza di astiosi detrattori che non gli perdonano battute infelici mirate ad abbattere le barriere della riverenza a tutti i costi.

Giura di amare molto basket e calcio e nulla osta a prenderlo sul serio. Quello che solo in pochi hanno captato, però, è se gli piaccia anche il tennis. Prima o poi lo capiremo.