L’australiano si prepara al rush finale in vista degli US Open: la sfida con Fritz vale un posto negli ottavi del Masters 1000 di Cincinnati

Quello degli ultimi mesi mesi è un Nick Kyrgios diverso dal solito. Gioca tanto, gioca bene, vince e dà l’idea che diversi aspetti della sua vita siano finalmente al posto giusto. L’australiano ha esordito al Masters 1000 di Cincinnati superando lo spagnolo Davidovich Fokina con il punteggio di 7-6 6-4 e in conferenza stampa ha fatto il punto della situazione, spaziando dagli obiettivi stagionali alla mancanza di un coach: tra lui e gli ottavi di finale c’è Taylor Fritz.

“Sto giocando tanto – spiega Kyrgios – ma adesso in campo mi sento molto sicuro e riesco a colpire bene la palla. In questa stagione sono quasi al capolinea, riesco già a vedere la fine del traguardo. Come annunciato, dopo gli US Open tornerò a casa e mi rilasserò con la mia famiglia. Questo, però, è ancora il momento di dare il massimo in ogni allenamento e in ogni partita. Il mio carburante si sta esaurendo ma eccomi qui e voglio provare ad andare avanti. Mi restano solo due tornei”.

L’esordio contro Davidovich – “Alejandro ha molto talento, sa fare davvero tante cose. Avrà un’ottima carriera a mio avviso, batterlo è stato importante. Cincinnati? In questo torneo mi è davvero accaduto di tutto, nel bene o nel male. È quasi come lanciare una moneta e non sapere quale Nick si presenterà in Ohio. Voglio solo trascorrere un’ottima settimana, continuare a mantenere le buone abitudini e prepararmi al meglio per gli US Open”.

L’australiano sta tagliando diversi traguardi senza avere un coach. “Faccio le ricerche sugli avversari con la mia testa. Ho sempre seguito molto il tennis fin da bambino e conosco i punti di forza e di debolezza dei giocatori. So quale sia il mio stile di gioco e so cosa funziona per me. So che, ad esempio, contro giocatori come Medvedev, Davidovich Fokina o De Minaur, scambiare tanto non va bene. Così si perdono le partite. Con loro occorre essere aggressivi, accorciare i punti e servire bene. Il mio gioco è molto chiaro in questo senso. Non avere un allenatore ha funzionato. Non credo che molte persone abbiano raggiunto i risultati che ho raggiunto io negli ultimi sei mesi senza un coach”.