Il doppista olandese non ci sta e riposta l’atto di rinuncia che tanto sta facendo discutere.

“Nessuna responsabilità e nessuna causa in caso di malattia grave o morte, anche se causati da negligenza degli organizzatori”. Questa è una parte del documento che i giocatori sono costretti a firmare per partecipare agli Us Open. Un documento che sta facendo discutere, tra gli appassionati ma anche tra i giocatori. E’ il caso di Wesley Koolhof, noto doppista olandese, che riposta l’atto di rinuncia apparso sui social qualche giorno fa specificando la parte oggetto di discussione. “Forse dovrei iniziare a leggere più deroghe d’ora in poi..”, scrive il trentunenne, numero 17 al mondo in doppio, tramite un post su Twitter.

LEGGI IL DOCUMENTO