Altro stop, altro infortunio per il sudafricano. Il calvario della scorsa stagione prosegue in un 2020 che doveva essere quello del rilancio: poche ore fa la notizia dei forfait ad Acapulco, Indian Wells e Miami.

È stata un’annata difficile e frustrante, ho deciso che la cosa migliore da fare è prendermi cura del mio corpo e tornare al meglio della forma ad inizio 2020“. Recitava così Kevin Anderson lo scorso settembre, deluso, ma fiducioso di rientrare al 100% per la stagione in corso. Un 2019 cominciato con il successo in quel di Pune e terminato su un letto di ospedale per l’operazione chirurgica al ginocchio. A distanza di mesi il fisico del sudafricano latita e le recenti presenze sul tour non ci hanno di certo riconsegnato quel giocatore capace di lottare alla pari con tutti. La notizia peggiore non è questa, bensì gli ennesimi forfait in serie che lo terranno ai box almeno per il prossimo mese e mezzo: ufficiali le cancellazioni ad Acapulco (Atp 500) e ai due Masters 1000 americani, Indian Wells e Miami.

Il problema sembra ancora quel maledetto ginocchio che fatica a dargli stabilità e continuità, sia a lungo termine che durante i match. Eppure a gennaio le premesse per il pronto riscatto c’erano tutte: “Sono perfettamente in salute – dichiarava durante l’Atp Cup con il suo Sudafrica -. Sono molto motivato e non vedo l’ora di tornare in campo. Ritornare dopo un lungo periodo lontano dalle competizioni è sempre difficile, ma grazie al modo in cui mi alleno penso che sarò in grado di offrire un buon livello”. A Brisbane due buone vittorie (contro Garin e Paire) e il comprensibile ko con Djokovic in due set tirati. Brucianti invece gli ultimi due passi falsi, agli Australian Open contro Fritz e a New York contro il giocatore di Taiwan Jason Jung. Ora l’ennesimo stop forzato all’età di 33 anni.

Ritornando ancora più indietro nel tempo, Anderson trovò nel 2018 la migliore stagione della carriera deliziata con il best ranking alla posizione numero 5. Esattamente due anni fa ad Acapulco, condizioni ideali al gioco del sudafricano, la finale contro Juan Martin del Potro conquistata da quest’ultimo. I due, a distanza di 24 mesi, si ritrovano nuovamente accomunati. Il comune denominatore è il ginocchio dolorante, per cui il gigante di Tandil si è operato ad inizio anno. In ottica ranking medesima, o quantomeno simile, situazione per entrambi con l’uscita dalla top-100. Destinato a cadere ancora ancora Anderson, attualmente numero 121 del ranking, che però non difenderà i quarti di finale a Miami. Ironia della sorte vuole che a Miami 2019 incrociò proprio Federer, a sua volta costretto ad operarsi in artroscopia. Anderson, Federer e del Potro: grandi campioni legati in modi diversi dalla sfortuna.