L’ex leggenda del tennis, oggi commentatore per ESPN, si è scagliato contro la decisione di allungare di un giorno la durata dello Slam australiano
Per la prima volta nella sua storia gli Australian Open dureranno 15 giorni invece di 14. Una decisione presa da Tennis Australia e annunciata lo scorso ottobre per ridurre la probabilità che i match finiscano a notte inoltrata.
“Abbiamo ascoltato il feedback dei giocatori e dei fan e siamo entusiasti di fornire una soluzione per ridurre al minimo la tarda fine delle partite, continuando a fornire un programma giusto ed equo sui campi” – aveva detto il direttore del torneo Craig Tiley.
Per John McEnroe si tratta invece di una mera questione di denaro: “Prima di tutto, è una questione di soldi per quanto mi riguarda – ha detto il sette volte campione del Grande Slam durante una trasmissione ad ESPN -. Hanno semplicemente trovato un altro modo per fare soldi. Non sono d’accordo. Sono un commentatore. Nessuno è particolarmente preoccupato per i miei sentimenti. I giocatori, se lo accettano e ne ricavano qualcosa, come dei soldi per le loro pensioni o il pensionamento di alcuni giocatori che non hanno un’assicurazione, direi che è una buona cosa che abbiano aggiunto un giorno in più. Non credo che sia successo, proprio come non è successo agli Open di Francia. Sono completamente in disaccordo con questa cosa. Probabilmente sono io che sono egoista e dovrò stare lontano da casa un giorno o due in più“.