Dichiarazioni dure dell’ex tennista australiano nei confronti del numero 1 del mondo, che in United Cup ha più volte richiesto l’aiuto del fisioterapista per un problema al polso destro
Ha fatto ancora una volta discutere il comportamento di Novak Djokovic, stavolta in occasione della sfida con Jiri Lehecka valida per la seconda giornata di United Cup in cui ad affrontarsi erano Serbia e Repubblica Ceca. In particolare, a finire sotto l’occhio del ciclone è stato il medical timeout richiesto nel secondo set per un problema al polso dal numero 1 del mondo, che dopo aver vinto il primo parziale ha dovuto appellarsi al set decisivo per conquistare il successo.
Sull’argomento si è espresso anche l’ex tennista australiano John Alexander, che all’ABC Tennis Podcast ha affermato come Djokovic in più di un’occasione abbia usato la regola del medical timeout a suo favore: “Penso che quando i giocatori approfittano così abitualmente di queste regole e le usano in modo così ovviamente strategico per avere un vantaggio tattico sul loro avversario, queste regole devono essere esaminate un po’ di più. Se c’è un punto interrogativo sulla grandezza di Djokovic in tutta la sua carriera, è il modo in cui, nella mente di molte persone, ha utilizzato strategicamente i medical timeout. Dopo aver perso il secondo set, ha chiesto il timeout per farsi massaggiare il polso per circa cinque minuti, rompendo la concentrazione dell’avversario e magari facendo entrare dei pensieri nella testa del suo avversario. Poi si rialza, vince i cinque game successivi e il terzo set 6-1. Devo dire che a questo punto sono d’accordo con molti dei miei amici che dicono che se non vedono il sangue non credono che ci sia un infortunio“.
E in vista degli Australian Open, Alexander ha aggiunto: “Djokovic arriverà agli Australian Open come l’anno scorso, sotto l’ombra degli infortuni, forse è quello di cui ha bisogno psicologicamente per fare del suo meglio“.