Il Challenger di Rennes 2020 avrà fra i suoi protagonisti Jerzy Janowicz, talento dalle grandi qualità, presente grazie a una wild card. Si tratta di un ritorno per il classe ’90, che manca da competizioni ufficiali dal 2017.
Il tennista classe ’90 Jerzy Janowicz tornerà sui campi da gioco a partire dal 20 gennaio, in occasione del Challenger di Rennes 2020, usufruendo di una wild card. Per il polacco è dunque apparentemente terminato il calvario di problemi fisici che ne hanno limitato il definitivo exploit: l’ultima apparizione è datata novembre 2017 al Challenger di Bratislava, macchiata da un ritiro contro Mikhail Kukushkin. La carriera del talento sopra citato non ha rispettato le attese degli esordi, i quali promettevano un futuro roseo, considerando le caratteristiche di gioco aggressive e risolutive, perfette per l’evoluzione del tennis moderno. A livello junior riuscì a spingersi sino alle finali, mentre dopo alcune difficoltà iniziali, la svolta della carriera fra i pro di Janowicz avviene a Parigi-Bercy 2012, torneo durante il quale eliminò a sorpresa, fra gli altri, Kohlschreiber, Cilic, e Murray, cedendo in finale solo ad un super Ferrer: una stella stava brillando, con le migliori previsioni.
Il percorso dell’atleta di ben 203 cm non era al culmine del proprio sviluppo, in quanto arrivò, nell’estate del 2013, una meravigliosa semifinale a Wimbledon, che lo consacrò come potenziale campione. La velocità di palla impressionante di Janowicz, unita al suo servizio devastante, portò chiunque a pensare che ci si trovasse davanti ad un nuovo protagonista del circuito, ma la parabola della stella polacca, da lì in poi, fu terribilmente discendente. L’enorme problema della carriera dell’atleta sono sempre stati i frequenti infortuni, che hanno riguardato peraltro svariate zone del corpo: braccio (forse troppo stimolato da colpi violenti), ginocchio e piede sono i punti focali della sua decadenza inaspettata. Le lunghe pause per problemi fisici hanno limitato l’estro indiscutibile del giocatore di Lodz, che non ha, inoltre, ricevuto alcun aiuto economico dalla Federazione polacca nelle varie occasioni di stop, come da lui spesso affermato ironicamente.
L’irriverenza di Janowicz manca al circuito: in campo sapeva come conquistare le simpatie degli appassionati festeggiando alcune vittorie significative strappandosi magliette in stile “Hulk” ma allo stesso tempo diventando virale su Youtube con il celebre “How many times?”, contestando una chiamata del giudice di sedia su un campo secondario degli Australian Open privo dell’occhio falco. Jerzy ha ingannato – forzatamente – il tempo, in attesa del suo ritorno sul circuito, dedicandosi ai suoi hobby ‘tecnologici’: ultimamente il polacco è stato grande protagonista sui social condividendo con i fan alcune sessioni live di gioco alla Playstation (ha raccontato di portarsene dietro sempre una in giro per il Tour), passando dal più classico Fifa a moderni sparatutto. Magari tra una carezza e l’altra al figlio avuto da Marta Domachowska (ex top-40 del ranking Wta) lo scorso gennaio e che pochi giorni fa ha festeggiato un anno di vita.
Il 2020, dopo il tentativo fallito di rientro nella scorsa stagione, può davvero essere l’anno del rilancio. Rennes è l’ennesimo punto di ripartenza della sua carriera, nuovamente dalla Francia che lo aveva fatto conoscere al grande pubblico con la cavalcata di Bercy.