Jannik Sinner, rimontato ed eliminato, nella semifinale dell’ATP 500 di Vienna, da un Frances Tiafoe in versione giocoliere, ha rilasciato importanti dichiarazioni in conferenza stampa: secondo lui, lo show dell’americano ha superato il limite
È un Jannik Sinner infuriato quello che si presenta in conferenza stampa, dopo essere stato eliminato da Frances Tiafoe nella semifinale dell’ATP 500 di Vienna: lo statunitense, sotto 6-3 5-2, è riuscito a ribaltare le sorti di una sfida che sembrava compromessa e ha trionfato con lo score finale di 3-6 7-5 6-2, al termine di 2 ore e 18 minuti di battaglia. L’atteggiamento dell’americano, tuttavia, ha fatto molto discutere: nel secondo parziale, infatti, una volta intuito che il livello dell’avversario era di gran lunga superiore, ha messo in scena un teatrino senza precedenti e ha trovato le forze per tornare a galla nel match.
“Frances ha superato il limite oggi – afferma un Jannik Sinner scuro in volto -: ha meritato di vincere, perché ha giocato un gran tennis alla fine, ma ha fatto dello show che forse poteva evitare. Ci sta magari alla fine di un punto clamoroso, ma quando si raggiunge il limite può bastare, altrimenti si diventa irrispettosi. Tiafoe è un gran personaggio e fa divertire, però oggi è andato oltre a mio parere: prima ha corso fuori dal campo, poi si è gettato per terra e ha perso tantissimo tempo tra un punto e l’altro. Forse ho sbagliato io a non richiamare l’arbitro per mettergli pressione: non sono abituato a fare queste cose e non volevo arrivare al punto di doverci riflettere su”.
L’azzurro, va ammesso, si è molto arrabbiato anche con se stesso e ha riflettuto su come, con un po’ di esperienza in più, avrebbe potuto portare comunque a casa il massimo risultato: “Ho servito per il match e non sono riuscito ad essere bravo come fino a quel momento. Penso mi sia mancata una buona dose d’esperienza, ma a 20 anni può succedere: passare da queste situazioni mi renderà più pronto per le prossime volte. Mi sto ancora conoscendo e oggi mi sono trovato in difficoltà, poiché, dinanzi ad una situazione del genere, non sapevo bene quale reazione avrebbe giovato di più al mio gioco e alla mia serenità. Racchetta a terra? Non è un gesto che fa parte del mio carattere – prosegue Sinner –: noi abbiamo tante racchette e posso capire che qualcuno, a volte, le spacchi per frustrazione, ma dobbiamo sempre ricordarci che esiste gente al mondo che una racchetta non può permettersela”.