Le parole dell’altoatesino dopo la vittoria su Emil Ruusuvuori, che gli ha regalato l’accesso alle semifinali del Miami Open

Jannik Sinner è il primo semifinalista del Miami Open. Il numero 1 d’Italia ha sconfitto Emil Ruusuvuori con lo score di 6-3 6-1 dopo aver anche dovuto fare i conti con una lunga interruzione per pioggia. L’azzurro ha conquistato la sua terza semifinale in un Masters 1000, la seconda consecutiva dopo quella raggiunta ad Indian Wells, sintomo di una crescita e di una maturazione costante.

In conferenza stampa, Sinner ha analizzato il match vinto contro il finlandese: “Ci siamo allenati molte volte insieme durante la preparazione e lo conosco molto bene anche personalmente. È una persona molto simpatica, un buon amico, quindi non è mai facile giocare contro di lui. Penso che entrambi abbiamo uno stile di gioco un po’ simile, entrambi giochiamo la palla in modo un po’ piatto. Oggi ho vinto i punti importanti, soprattutto nel primo set, quindi sono molto contento del mio livello, anche se non è stato facile. Dopo la pioggia è stato tutto un po’ diverso, soprattutto per le condizioni, ma credo di essermi adattato molto bene“.

Sui miglioramenti dal punto di vista tecnico-tattico: “Penso di essere migliorato molto nel servizio, anche se ci sono ancora giorni in cui devo lottare molto con questo fondamentale, ma ce ne sono altri altri in cui servo davvero bene. Contro Rublev, nel turno precedente, sentivo di aver servito molto bene; oggi, nonostante tutto quello che è successo, l’ho fatto soprattutto nei momenti chiave, quando ho dovuto annullare palla break. C’è ancora molto lavoro da fare, cerchiamo di trovare la giusta meccanica, il giusto lancio e il giusto tempo del gesto, non voglio servire sempre con lo stesso movimento, ma piuttosto cambiarlo un po’. C’è ancora del lavoro da fare ma, considerando l’anno scorso e quest’anno, sento di avere un servizio diverso“.

Sulla possibile rivincita in semifinale con Alcaraz: “Sono sicuro che Carlos e Taylor avranno una partita difficile. Se giocherò contro Taylor sarà totalmente diverso che se giocherò contro Carlos, che è in grado di variare un po’ di più il gioco. Dopo la nostra partita ad Indian Wells, sarei felice di giocare di nuovo con lui, non vedo l’ora che arrivino quelle partite. Come ho detto molte volte, quelle partite sono quelle che ti rendono migliore. Il campo è diverso qui, quindi non vedo l’ora e vedremo se il risultato sarà migliore o peggiore dell’ultima volta. Le condizioni del campo sono determinati, contro Carlos ho già vinto sull’erba e sulla terra battuta, anche su una terra molto lenta come quella di Umago. Qui il campo è veloce, quindi non lo so, penso che entrambi ci sentiamo molto bene su questo tipo di campo. Lo scopriremo dopo la partita, per ora deve affrontare Taylor, che serve molto bene, quindi non voglio parlare di un possibile duello con Carlos al momento, prima dobbiamo vedere cosa succede“.

L’azzurro ha poi aggiunto: “Penso di poter giocare bene su tutte le superfici, ho già fatto i quarti di finale del Grande Slam su tutte e tre le diverse superfici. Vediamo quest’anno sulla terra battuta come so gestire questa nuova situazione, anche se proprio in questa stagione non avrò molto tempo per adattarmi alla terra, Monte Carlo sta arrivando troppo presto. Spero che i miei risultati dimostrino che posso giocare bene su tutte le superfici“.

Tanti margini di miglioramento: “Posso servire molto meglio, fisicamente posso anche diventare più forte, anche con il mio dritto e il mio rovescio posso crescere. Inoltre, devo cercare di andare più a rete, anche se cerco sempre di dimostrarlo nelle partite. In allenamento metto sempre in pratica tutte queste cose, ma devo ancora realizzarle in partita, a volte bisogna rischiare un po’ di più. Quindi finché non diventa tutto più naturale per il mio gioco, sono sicuro che vedremo il cambiamento nei prossimi anni. Sapendo dove sono ora e sapendo che posso giocare un buon tennis, sono convinto che sarò in grado di competere con i migliori giocatori del mondo” – ha concluso l’altoatesino.